Eletta una giunta unitaria

Cesare Parodi eletto nuovo presidente dell'Anm: "Lo sciopero è confermato"

"Chiederò in tempi brevi un incontro con il governo. Non possiamo rinunciare a nessuna strada per la difesa della magistratura", ha detto il procuratore aggiunto di Torino. Sì di Meloni: "Spero riprenda subito un sano confronto"

08 Feb 2025 - 21:41
 © Ansa

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Cesare Parodi è il nuovo presidente dell'Anm. È quanto deciso nel corso del Comitato direttivo centrale dell'associazione nazionale delle toghe, al termine di una riunione durata circa 9 ore. Parodi, esponente di Magistratura Indipendente, gruppo di maggioranza relativa nel nuovo parlamentino dell'Anm, ha 62 anni ed è procuratore aggiunto di Torino. "Chiederò in tempi brevi un incontro con il governo. Non possiamo rinunciare a nessuna strada per la difesa della magistratura", ha detto Parodi subito dopo la sua elezione, sottolineando che lo sciopero dei magistrati "non è stato revocato". Le toghe hanno proclamato una giornata di sciopero contro la riforma costituzionale per il 27 febbraio.

Alla fine di una lunga giornata fatta di dibattiti e riunioni delle correnti, il Comitato direttivo centrale ha dunque eletto i nuovi vertici dell'Associazione nazionale magistrati e ha dato il via libera ad una giunta unitaria, in cui manca all'appello solo Articolo 101. Un accordo che si è sbloccato nel tardo pomeriggio dopo che Area ha rinunciato ad uno dei posti in giunta in favore di Magistratura Democratica.

Chi è Parodi è procuratore aggiunto a Torino ed appartiene al gruppo di Magistratura Indipendente, la corrente moderata e filo governativa, che alle elezioni per il direttivo ha ottenuto il maggior numero dei voti: 2.065 su 6.857 preferenze espresse. Numeri che gli hanno consentito di ottenere 11 seggi a fronte dei 9 di Area (con 1.803 voti), degli 8 di Unicost (con 1.560), dei sei di Magistratura democratica (con 1.081 preferenze) e dei due di Articolo 101 (con 304).

"Chiederò in tempi brevi un incontro con il governo. Non possiamo rinunciare a nessuna strada per la difesa della magistratura, è un momento delicato e non possiamo commettere errori", mette subito in chiaro dopo l'elezione Parodi, che nel corso del dibattito aveva sottolineato come la sua corrente "non avrebbe fatto un passo indietro su nulla". "Condividiamo assolutamente - sono state le sue parole - ogni punto di questa battaglia. Noi siamo comunque un potere dello Stato, siamo cittadini che stanno portando avanti una battaglia per difendere la Costituzione su cui abbiamo giurato. Io credo che sia legittima almeno la nostra richiesta in tempi brevi".

E ancora, tanto per ribadire la sua posizione: "sappiamo che le leggi le fa il Parlamento, le decide il governo, ma come tutti gli altri cittadini possiamo dire la nostra e far valete le nostre ragioni". Un riferimento chiaro e netto tanto alla riforma della giustizia voluta dal governo e avversata dalla quasi totalità della magistratura associata - che ha monopolizzato gli interventi del Comitato direttivo - quanto anche allo sciopero indetto per il 27 febbraio. Che resta confermato, con buona pace di chi credeva che con i nuovi vertici lo scontro sulla riforma fosse archiviato. "Lo sciopero è stato deliberato - ha spiegato infatti Parodi subito dopo l'elezione - non è stato revocato. Tutto ciò che accadrà nei prossimi giorni sarà condiviso con la Giunta, sicuramente non è stato revocato".

Il Comitato ha eletto come segretario generale Ruocco Maruotti (Area) e come vicepresidente del sindacato delle toghe Marcello De Chiara (Unicost). Il vicesegretario dell'associazione sarà Stefano Celli (Md) mentre Giuseppe Tango (Mi) - dato in pole per il ruolo di presidente - sarà coordinatore dell'ufficio sindacale. A Monica Mastrandrea (Unicost) la direzione della rivista La Magistratura. In giunta entrano anche Chiara Salvatori (MI), Paola Cervo (Area), Marco Rossetti (Md) e Dora Bonifacio (Unicost).

Ruoli assegnati con il bilancino che hanno un unico obiettivo: cercare e mantenere l'unità in una fase che tutti giudicano "delicatissima". Serve però, è l'auspicio emerso dagli interventi, una "unità che non sia solo formale ma il programma di tutti". Il dialogo con la controparte, il governo, "ci deve essere" ma è necessario "far capire a tutti, a cominciare dai cittadini - hanno detto i rappresentanti delle correnti - le conseguenze nefaste di questa riforma". Il più votato alle elezioni, Giuseppe Tango, ha parlato di "momento drammatico". "E in gioco il futuro della nostra associazione - ha aggiunto -, tutti sono chiamati a dare un contributo. Ci impegneremo oppure sarà la fine".

Sì di Meloni al confronto con l'Anm

 "Desidero inviare a nome mio e di tutto il governo i migliori auguri di buon lavoro al nuovo presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Cesare Parodi, e ai membri della Giunta eletta oggi - ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni -. Accolgo con favore la richiesta di un incontro col governo che il presidente Parodi ha già avanzato e auspico che, da subito, si possa riprendere un sano confronto sui principali temi che riguardano l'amministrazione della giustizia nella nostra nazione, nel rispetto dell'autonomia della politica e della magistratura".

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