L'intesa era stata già raggiunta negli ultimi giorni per evitare spaccature interne. Landini succede a Susanna Camusso
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L'assemblea generale della Cgil ha eletto Maurizio Landini come nuovo segretario generale del sindacato con il 92,7% di voti favorevoli. L'intesa era stata già raggiunta nella notte per evitare spaccature interne con i sostenitori di quello che sarà il vice di Landini, Vincenzo Colla. Venerdì si concluderà il congresso con il discorso d'insediamento del neoeletto e con il saluto a Susanna Camusso, che lascia la segreteria dopo otto anni.
Nel suo discorso di presentazione, Landini ha tracciato i caposaldi della sua segreteria confermando che per affrontare le prossime sfide servirà un sindacato unito e forte. Primo obiettivo della Cgil sarà il contrasto alle scelte del governo in materia di economia, lavoro, fisco. Nel suo intervento Landini ha infatti ribadito che la lotta per i diritti della classe lavoratrice ha bisogno di un'organizzazione unita e ha ricordato che fare sindacato vuol dire non lasciare indietro nessuno. Per questo ha sottolineato la necessità di un'organizzazione "unita e forte di democrazia e di partecipazione".
Landini ha poi sottolineato che nelle prossime settimane tutte le energie della Cgil dovranno essere dedicate ad organizzare la manifestazione unitaria del 9 febbraio con Cisl e Uil. Una mobilitazione necessaria per cambiare le scelte del governo e la Manovra economica che, ha sottolineato, "non interviene sulle cause che impoveriscono e peggiorano il lavoro". Landini ha poi duramente criticato una società che "mercifica e sfrutta le persone" ripetendo l'impegno a combatterla. A tagliare corto sulle polemiche e i veleni dei giorni scorsi sono arrivate anche le parole di Vincenzo Colla che ha ribadito che mantenere unita la Cgil "è stata la cosa giusta", aggiungendo che "tutti insieme ora dobbiamo sostenere l'azione di Landini".