Fratelli d'Italia ha presentato un ordine del giorno sullo stesso tema su cui il Carroccio aveva fatto un passo indietro: il testo è stato bocciato in Aula con il voto contrario di Pd, FI e 5 Stelle. In serata il "Codice rosso" ha avuto il via libera della Camera
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La maggioranza di governo è spaccata sulla castrazione chimica. Se la Lega aveva fatto un passo indietro, ritirando un emendamento che avrebbe introdotto il trattamento terapeutico, oggi Fratelli d'Italia ha presentato un ordine del giorno sullo stesso tema. Il governo si è rimesso al voto dell'Aula, che ha bocciato il testo con 383 voti contrari espressi da Forza Italia e Pd, a cui si è unito il M5s. A favore Fratelli d'Italia e Lega.
Contrari e favorevoli - Dunque M5S contro e Lega a favore: la maggioranza di governo si ritrova spaccata sulla castrazione chimica, su cui martedì il Carroccio aveva fatto un passo indietro, ritirando un emendamento che avrebbe introdotto il trattamento terapeutico. E quando Fratelli d'Italia ha presentato un ordine del giorno sempre sulla castrazione chimica, Il governo, rappresentato dal sottosegretario Vittorio Ferraresi, si è rimesso al voto dell'Aula, che ha bocciato il testo. Testo che ha ricevuto 383 voti contrari dalle opposizioni di Forza Italia e Partito democratico, cui si è unito anche il Movimento 5 Stelle. Hanno votato a favore 126 deputati di FdI e Lega (tranne un esponente del Carroccio, Giuseppe Basini).
La disponibilità del governo sul tema - Come ha spiegato Tommaso Foti (Fratelli d'Italia), l'ordine del giorno presentato serviva a "confermare la disponibilità del governo ad affrontare il tema" sulla possibilità di subordinare a trattamenti terapeutici o farmacologici inibitori della libido la concessione della sospensione condizionale della pena in caso di condanna per reati sessuali. Secondo Andrea Colletti (M5s) "questo testo è palesemente in contrasto con la Costituzione e con le convenzioni internazionali firmate dall'Italia".
Fonti Lega: "Voto M5s? Sconcertati" - "Siamo sconcertati e dispiaciuti dal voto Cinque stelle con il Pd e Forza Italia contro la castrazione chimica, una norma applicata in altri Paesi per limitare la violenza di pedofili e stupratori". E' quanto affermano fonti della Lega in riferimento all'ordine del giorno votato alla Camera.
D'Uva (M5s): "Non è nel contratto di governo" - Da parte di Francesco D'Uva, capogruppo del Movimento 5 stelle alla Camera, arriva un secco no alla castrazione chimica: "Apre una parentesi, uno spiraglio che può aprirsi alle pene corporali, una cosa che ci spaventa tanto. Non è nel contratto di governo", ha detto.
M5s: "Noi coerenti, non esistono altre maggioranze" - "Il Movimento 5 Stelle è rimasto coerente: per noi la castrazione chimica non può essere una soluzione. Riguardo al voto in Aula, se si è trattato di verificare una maggioranza alternativa, il tentativo è fallito". Lo riportano in una nota i deputati del M5s, che fanno notare come anche gli stessi parlamentari della Lega non abbiano votato in maniera compatta. "Appare evidente - proseguono le fonti - che il centrodestra non esiste più, neanche su questi temi. Il dato politico è che non esiste altra maggioranza senza di noi".
Camera dà via libera al "Codice rosso" - Via libera dell'Aula della Camera al disegno di legge sul "Codice rosso" contro la violenza sulle donne che contiene anche le norme sul revenge porn. I voti a favore sono stati 380, nessun contrario; gli astenuti sono stati 92 (Pd e Leu). Il testo adesso passa al Senato.