IL RITORNO

Comunali, a Corleone vince Nicolosi del Centrodestra | Netta sconfitta per il candidato M5s sconfessato da Di Maio

"Una vittoria per la città" ha commentato nella notte. Il comune dal 2016 è amministrato dai commissari dopo lo scioglimento per mafia

26 Nov 2018 - 12:13
 © lapresse

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"E' una vittoria per la città. I corleonesi si sono svegliati affidando a noi il compito di condurre Corleone verso nuove mete. Lo faremo con la squadra di consiglieri e assessori che abbiamo designato, lo faremo con tutti i corleonesi". Lo ha detto Nicolò Nicolosi, neo sindaco di Corleone. Praticamente doppiato il candidato (anche se sconfessato) del M5s Maurizio Pascucci.

Nicolosi con 3.587 voti è il nuovo sindaco del paese del Palermitano. E' il dato ufficiale pubblicato dal sito dell'Ente dopo lo scrutinio di tutte le 12 sezioni. Maurizio Pascucci, candidato inizialmente dal M5s e poi disconosciuto da Luigi Di Maio, è arrivato secondo con 1.830 voti, poco più della metà dei voti del neo sindaco. Il terzo candidato, Salvatore Antonino Saporito, ha ottenuto 1.006 consensi. Domenica alle urne si sono recati 6.611 elettori dei 10.814 aventi diritto, facendo registrare un'affluenza del 61,13%.

Nicolosi, 76 anni, laureato in lettere, è stato deputato all'Assemblea regionale siciliana dal 1986 al 2001. Alle elezioni politiche del 2001 è stato eletto alla Camera dei deputati per la coalizione di centrodestra, in rappresentanza del collegio maggioritario di Termini Imerese, fino al 2006. Dal 2002 al 2007 è stato sindaco di Corleone, eletto al primo turno da una coalizione di centro destra con il 64,34% dei voti di preferenza. E' attualmente presidente del Consorzio Terre di Corleone.

Sciolto per mafia nel 2016, il Comune di Corleone aveva di nuovo fatto parlare di sè una settimana fa, quando le tre commissarie che da 27 mesi lo amministrano avevano dedicato la via Scorsone, strada dove ha casa la famiglia Riina, al giudice Cesare Terranova, ucciso dalla mafia nel '79. Nessuno aveva badato all'appuntamento elettorale di domenica, ma la settimana scorsa la notizia delle amministrative nella città che ha dato i natali a fior di boss è improvvisamente diventata un caso nazionale.

Il caso del candidato M5s sconfessato da Di Maio - Venerdì il vicepremier Luigi Di Maio avrebbe dovuto recarsi a Corleone per sostenere il candidato a sindaco del M5S Maurizio Pascucci, un toscano che da 14 anni vive in Sicilia e che prima dell'arrivo del leader pentastellato aveva postato su Facebook una foto che lo ritraeva con il marito di una nipote di Bernardo Provenzano. L'idea di Pascucci - condivisa con altri esponenti del M5s come il deputato Giuseppe Chiazzese - era quella di tentare l'apertura di un dialogo con i parenti dei mafiosi che avessero preso le distanze dai propri familiari. Operazione bocciata senza appello dal capo politico del M5s, che ha cancellato la visita, ha annunciato l'espulsione di Pascucci e la sottrazione del simbolo a chiunque dovesse risultare eletto nella sua lista. Pascucci ha quindi spiegato che prevedibilmente sarà "espulso dal Movimento, ma il mio impegno a Corleone nel versante dell'opposizione, continua. Dovranno esprimersi i probiviri ma sarà una formalità... aspetto l'espulsione".

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