Il premier ha parlato in una lunga intervista al giornale spagnolo di immigrazione, Europa, economia e rapporti fra Lega e Cinque Stelle
© ansa
"Credere che sia Matteo Salvini a comandare nel governo è una illusione ottica". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intervistato dal quotidiano spagnolo El Pais. "Salvini - ha spiegato - è il capo della Lega, una delle forze di governo. Con lui ho avuto dibattiti e incontri nei consigli dei Ministri, cui anche Di Maio partecipa. E' un compagno di viaggio con cui mi confronto serenamente".
L'intervista, firmata da Daniel Verdù, spazia dalle problematiche interne al governo alla crescita economica, senza dimenticare il tema immigrazione. Conte spiega che "abbiamo sbloccato investimenti e permesso la crescita delle piccole e medie imprese, sono riforme importanti, ma i nostri risultati siano oscurati dal dibattito politico per colpa sia nostra che dei giornalisti: in questo momento siete interessati solo alle parole dei politici".
E proprio sulle polemiche che hanno caratterizzato il dibattito di Lega e Movimento Cinque Stelle, aggiunge: "Continueranno fino alle elezioni europee, dobbiamo darlo per assunto. Si tratta di due forze che sono in competizione, siamo in campagna elettorale e ognuno proverà a sottolineare i propri meriti, scatenando di conseguenza polemiche per aumentare il proprio consenso. Dopo il 26 maggio il clima cambierà e ci concentreremo sulle attività di governo".
L'immigrazione è un problema complesso - Conte non risparmia stoccate ai giornalisti: "I giornali amano sintetizzare gli slogan. Ad esempio quello di "porte aperte e porte chiuse": i nostri porti non sono chiusi, la nostra politica di immigrazione è molto più complessa".
Eppure - domanda Verdù - "la semplificazione degli slogan e l'intolleranza spesso sono alimentate dalla propaganda del vostro ministro degli Interni". Ma Conte interviene: "faccia questa domanda a Salvini, la mia comunicazione è diversa". "Salvini è un grande comunicatore quando parla ai suoi elettori - prosegue - ma voi giornalisti dovete fare lo sforzo di salvaguardare la complessità dei problemi. Se accetti "porte chiuse e porte aperte" c'è un problema di comunicazione. Noi diamo il benvenuto ai migranti, ma siamo passati a una politica più rigorosa".
Sulla Libia, "non è un porto sicuro, è nel mezzo di una escalation militare. L'Italia non scommette politicamente su nessuno, tantomeno sulle vite dei libici"
"Vedremo gli effetti delle manovre nel secondo trimestre" - Sul tema economico, Conte ha spiegato che gli effetti delle riforme si vedranno nel secondo trimestre di quest'anno. Sono quindi "ingenerose" le stime dell'Unione Europea che vedono l'Italia con un tasso di crescita pari allo 0,1%: "Se le seguissi alla lettera, penserei che le nostre riforme non hanno avuto alcun effetto". E sull'IVA, "non la aumenteremo grazie alla lotta contro l'evasione fiscale e grazie alla riduzione della spesa pubblica"
Le difficoltà economiche dell'Italia, spiega Conte, sono fortemente influenzate dalla guerra economica fra Stati Uniti e Cina. "Siamo molto esposti assieme alla Germania, specialmente nel settore automobilistico. Bisogna trovare una soluzione o saremo danneggiati noi che siamo nel mezzo"
"L'Europa non ha bisogno di derive nazionaliste" - Conte spera in una Unione Europea più solida, ribadendo che "Salvini non è antieuropeo", anche se il giornalista gli fa notare che un anno fa era "esattamente l'opposto".
L'auspicio del premier è quello che "tutte le forze forniscano il contributo per una Europa più unita e ugualitaria. Non abbiamo bisogno di derive nazionaliste, ma nemmeno di europeisti a buon mercato".
"Cattivi rapporti con la Spagna? Servirebbe una strategia comune" - Secondo Conte bisognerebbe trovare una strategia collettiva per tutti i paesi del sud Europa. E alla domanda del giornalista, che chiede come mai i rapporti fra Italia e Spagna siano stati "particolarmente cattivi nell'ultimo anno", il premier italiano attacca: "Chieda al suo primo ministro, non so perché la Spagna ha coltivato altri rapporti, ma servirebbe una alleanza dei paesi del sud. C'è un gruppo di paesi dell'est e uno del nord Europa, noi invece non siamo uniti e questo ci indebolisce".
Il futuro - L'intervista si conclude con una chiosa sul futuro, in cui il presidente del Consiglio ribadisce la propria volontà di ritirarsi dalla politica: "E' stato un onore, guidare un programma di riforma è affascinante e spenderò fino all'ultima goccia della mia energia. Ma tutto ha un inizio e una fine, nel mio caso coincide con la fine della legislatura".