CREPE NEL CAMPO LARGO

Conte attacca il Pd: "Il dialogo con Renzi è una ferita al Movimento 5 Stelle" | Schlein: "Differenze componibili"

Per il leader del M5s "resuscitare Renzi avrebbe un costo pesantissimo per la serietà e credibilità del progetto di alternativa a Meloni"

01 Set 2024 - 23:01

Il dialogo tra Matteo Renzi e il centrosinistra continua ad agitare le acque nel campo largo. Giuseppe Conte chiude, con toni definitivi, all'ipotesi. "Resuscitare Renzi, premiandolo dopo la disfatta elettorale europea e i suoi ripetuti fallimenti - ha detto il leader del M5s -, avrebbe un costo pesantissimo per la serietà e credibilità del progetto di alternativa a Meloni". "Non si può stare con il piede in due scarpe" ha detto commentando il fatto che Italia viva sia all'opposizione in Regione Liguria e alleato del centrodestra a Genova.

Proprio l'ipotesi di un ingresso dei renziani nella coalizione per le Regionali in Liguria frena l'adesione dei 5 Stelle al candidato unico, che al momento sarebbe Andrea Orlando. Secondo Giuseppe Conte il Pd sta commettendo un grave errore nel coinvolgere Renzi. "Il metodo e il merito con cui tutto ciò sta avvenendo e viene assecondato dai vertici del Pd - chiarisce Conte - sta aprendo una grave ferita con la mia comunità del Movimento 5 Stelle: una comunità che intende antropologicamente la politica in modo diametralmente opposto".

L'ex premier avanza anche una ipotesi: "Se qualcuno pensa che Renzi possa facilitare un dialogo diretto con il Partito democratico statunitense e con il governo israeliano allora dico che, a maggior ragione, occorre un forte chiarimento sulla politica estera: per noi del Movimento 5 Stelle i governi italiani non si decidono a Washington". Ed è su questo fronte che arriva la risposta del leader di Italia viva: "L'attenzione di Giuseppe Conte alle questioni di politica estera è meritevole di un approfondimento serio, trasparente e rigoroso. Non facciamo scegliere i governi a Washington - dice Renzi - ovviamente, e ancora più ovviamente non lasciamo che sia Mosca a decidere per noi. Quanto alla politica americana tra Trump e Harris noi non abbiamo dubbi: stiamo dalla parte dei democratici americani, di Kamala senza se e senza ma. Ci auguriamo che tutto il campo largo sia dalla parte dei progressisti contro i sovranisti".

"Noi non partecipiamo a nessun dibattito politicista. Siamo impegnati ogni giorno a costruire l'alternativa al governo più a destra della storia - taglia corto il dem Francesco Boccia -, alla vigilia di una manovra che si annuncia lacrime e sangue serve la massima unità per difendere lavoro e sanità pubblica".

Elly Schlein: "Le differenze ci sono ma sono componibili"

 "Ci sono delle differenze altrimenti saremmo tutti nello stesso partito ma non credo siano differenze che non si possano discutere e in qualche caso comporre - dice la segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite di una trasmissione televisiva -. A volte si riesce a tenere insieme tutte le forze alternative a questa destra, tutte le forze di opposizione. Ma la prima grande alleanza da fare sarebbe quella con chi ha smesso di credere che il proprio voto fa la differenza". 

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri