I 5 Paesi "salvati" dal Mes dal 2011 a oggi
© Ansa-Centimetri
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Il premier si dice possibilista su un posticipo del fondo salva-Stati: "Non ho firmato cambiali in bianco". E a Di Maio risponde: "M5s ago della bilancia? Certo, ma devo ascoltare le altre forze politiche"
Da Londra, dove si trova in visita ufficiale, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non esclude un rinvio del Mes. "Io non ho firmato ancora nulla, tantomeno una cambiale in bianco. E sino a quando non si appone una firma ci sono sempre margini per migliorare un Trattato" ha detto. Il premier ha invitato poi a "evitare la fanfara propagandistica" sulla questione, che ha il solo effetto di far salire lo spread.
"Non mi interessa se gli altri Paesi considerano chiuso l'accordo", ha precisato Conte in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera.
"Non ci faremo fregare" Il presidente del Consiglio ha quindi puntualizzato: "Se tu mi porti un progetto sull'unione bancaria che all'Italia non piace, io non firmo il Mes, e non è un ricatto, questa è logica di pacchetto, mettere in discussione tutto. State sicuri che non ci faremo fregare". Insomma, "non escludo" un rinvio, anche se "abbiamo già evitato tante insidie: io non ho abbracciato fideisticamente il Mes".
"M5s ago della bilancia? Certo, ma deve ascoltare le altre forze politiche" Nella trattativa, ha detto ancora Conte, "ci siamo battuti perché la valutazione del debito non fosse automatica", e comunque "l'Italia ha un debito sostenibile e il Mes si attiva su base volontaria". Il veto potrà essere però deciso solo dal Parlamento, dove "Di Maio dice che il M5s è l'ago della bilancia: è giusto, sottoscrivo. Io credo che la loro volontà sarà assolutamente rispettata, ma anche quella delle altre forze politiche. Per andare avanti serve l'accordo tra tutte le forze che sostengono il governo".
"Prescrizione? Lavoriamo a un compromesso" Stesso discorso sulla prescrizione: "Stiamo lavorando a un compromesso. La prescrizione col primo grado di giudizio è una soluzione assolutamente sostenibile ma sicuramente va corredata con misure di garanzia che assicurino la ragionevole durata del processo". E anche se la riforma della prescrizione entra in vigore tra un mese, "c'è un arco di almeno un paio di anni" per fare entrare in vigore misure che garantiscano una durata ragionevole del processo.
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