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Il primo ministro libico: "Apprezzabile il ruolo dell'Italia nel dossier. Bene le iniziative per il cessate il fuoco, ma Haftar si ritiri". Dopo l'incontro telefonata tra Conte e Macron: "Serve un coordinamento Ue"
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In Libia bisogna "assolutamente fermare il conflitto interno e le interferenze esterne", perché "gli ultimi sviluppi stanno rendendo il Paese una polveriera con forti ripercussioni, temiamo, sull'intera regione". Così il premier Conte, dopo l'incontro con il primo ministro libico Fayez Al Sarraj. Conte ha però anche specificato che "l'opzione politica è l'unica prospettiva che possa garantire al popolo libico benessere e prosperità".
Conte ha quindi sottolineato che "come Italia e come governo in particolare" si può rivendicare "una posizione lineare e coerente nel linguaggio, nelle azioni e negli obiettivi". E ha garantito che "ci adopereremo sempre più per un coinvolgimento ancor maggiore dell'Unione europea, perché siamo convinti che questo intervento offra la massima garanzia di non rimettere le sorti future del popolo libico alla volontà di singoli attori".
Per questo, ha sottolineato, "stiamo lavorando costantemente, in coordinamento con il ministro Di Maio, per l'obiettivo immediato del cessate il fuoco e per indirizzare il conflitto verso una soluzione politica". Il premier ha quindi chiarito di aver "rappresentato con forza questa posizione anche al generale Haftar, al quale ho espresso tutta la mia costernazione per l'attacco del 4 gennaio a Tripoli all'accademia militare. Posso garantire che l'Italia continuerà a lavorare in modo convinto e determinato a sostegno del popolo libico, per offrire tutte le garanzie per un futuro di pace, stabilità e benessere".
Conte ha concluso spiegando che lunedì sarà in Turchia e martedì in Egitto, e che ha già "programmato colloqui telefonici con leader di governo e presidenti di vari Paesi che sono coinvolti nello scenario libico. Voglio continuare a tessere questa tela che deve portarci a una soluzione pacifica".
Dal canto suo, Al Sarraj ha detto di aver "avuto modo di apprezzare il ruolo dell'Italia in questo dossier", e di aver accolto "con piacere l'iniziativa di Russia e Turchia per un cessate il fuoco. Siamo sempre disponibili ad accogliere qualsiasi tipo di iniziativa possa andare in questa direzione. La condizione è il ritiro della parte che attacca, che non sembra disponibile a ciò" perché ha un altro modus operandi. Del resto "l'attacco di Haftar crea un impedimento anche all'organizzazione della conferenza di Berlino, che punta al raggiungimento di una soluzione politica".
Il governo di Tripoli, invece, è "estremamente convinto della bontà della conferenza di Berlino che tende a ripristinare il processo politico che per noi è molto importante. Apprezziamo gli sforzi in questa direzione, con il coinvolgimento della Germania ma anche di Paesi vicini a noi come l'Algeria e la Tunisia". E "confidiamo che questa iniziativa possa porre fine all'offensiva di cui soffriamo e che si traduce anche nell'invio di armi e supporto militare di Paesi terzi alla fazione che attacca".
Conte a Macron: "Importante un coordinamento europeo" Dopo l'incontro con Al Sarraj, il premier Conte ha avuto una conversazione telefonica con Emmanuel Macron. Al presidente francese, il presidente del Consiglio ha illustrato i contenuti dei suoi colloqui sia con Al Sarraj sia con il generale Khalifa Haftar, incontrato venerdì. Conte e Macron hanno ribadito l'importanza di un coordinamento a livello europeo a favore del processo di pacificazione e stabilizzazione della Libia.