I due esponenti del Carroccio hanno preso parte al corteo di Torino contro il pronunciamento del Tar che giudica non valide le elezioni regionali del 2010
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Nella vicenda del voto regionale annullato dal Tar "sono i cittadini piemontesi a perdere, anche se adesso bisognerà attendere il Consiglio di Stato". Lo dice ai microfoni di Tgcom24 Roberto Cota, presidente della regione Piemonte eletto nella fila della Lega Nord e colpito dal verdetto del tribunale amministrativo. Toni pesanti quelli usati invece, da Matteo Salvini, segretario federale della Lega Nord, al comizio che oggi a Torino ha chiuso il corteo contro la sentenza del Tar: "La prossima volta che toccheranno un leghista, mille, 2mila, 10mila persone si mobiliteranno, pacifiche ma non tanto. Qualcuno dovrà avere paura, ma la paura fa bene".
Il comizio è stato preceduto da una fiaccolata organizzata dalla Lega Nord. Uno striscione ha definito la sentenza del Tar che ha annullato il voto del 2010 un "attacco alla democrazia". Oltre al presidente Cota e al segretario federale del Carroccio, Matteo Salvini erano presenti anche alcuni esponenti della giunta di centrodestra, tra cui il vicepresidente della Regione, Gilberto Pichetto, e l'assessore al Lavoro, Claudia Porchietto. "Se un imprenditore straniero dovesse arrivare domani in Italia in questo momento - ha spiegato Cota a Tgcom24 - andrebbe subito via. Penserebbe che qui sono tutti fuori di testa. Questa sentenza è una vergogna".
A scandalizzare l'esponente del Carroccio anche il metodo con il quale il foro amministrativo ha proceduto: "Si valutano presunte irregolarità non legate al voto, ma all'accettazione di candidatura di una lista validata da un tribunale, e non si valutano le irregolarità accertate di una lista collegata a Mercedes Bresso e accertate persino dalla Cassazione". E aggiunge: La mia vittoria rimane perché i cittadini hanno votato esprimendo la preferenza. E' come se scoprissimo che nel palazzo c'è un vetro rotto e si demolisse tutto il palazzo".