Posto riservato con... specchio per chi sale sui bus extraurbani del Lazio senza mascherina
© Instagram / Cotral
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Le proposte sono emerse nel vertice al ministero dei Trasporti con Regioni e aziende del Tpl. Possibili tavoli regionali di coordinamento
All'indomani del varo del nuovo Dpcm le Regioni hanno sollevato preoccupazioni per la gestione del trasporto pubblico, che deve conciliare salute pubblica ed efficienza del servizio. E, dopo la riunione in videoconferenza al ministero dei Trasporti, si pensa a un ulteriore scaglionamento degli ingressi a scuola, con misure analoghe negli uffici pubblici.
Capienza all'80% e tavoli regionali - All'incontro in videoconferenza c'erano le associazioni rappresentative delle aziende del Trasporto pubblico locale, i rappresentanti della Conferenza delle Regioni, di Anci e Upi. Al vaglio anche la possibilità di istituire tavoli regionali di coordinamento sul trasporto pubblico, a cui far partecipare gli assessori competenti e gli enti locali, su cui il ministero dei Trasporti ha espresso la sua disponibilità. Sembra che la soglia della capienza sui mezzi pubblici resti all'80%.
Nuove misure per bus e metro In seguito anche alla riunione al ministero dei Trasporti, il governo potrebbe quindi intervenire ben prima della scadenza del Dpcm fissata al 13 novembre per adottare nuovi provvedimenti per alleggerire la pressione sui mezzi pubblici: oltre agli orari di ingresso e uscita scaglionati per uffici e scuole, si ipotizzano controlli su bus e metropolitane, apertura delle Ztl, ulteriore potenziamento dello smart working.
I presidi: "Ingressi sfalsati? Non oltre le 9" - Per quanto riguarda gli istituti, il presidente dell'Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli ha commentato: "Non si può esagerare chiedendo alle scuole di iniziare le lezioni troppo tardi. Vi sono esigenze che vanno contemperate: è ragionevole scaglionare gli ingressi nel lasso di un'ora, per esempio prevedendo che alcune entrino alle 7:45 e altre alle 8:45. Oltre, diventa problematico".
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Bonaccini: "Sui trasporti le Regioni non hanno colpe" Sulla questione è intervenuto ancora una volta Stefano Bonaccini, governatore dell'Emilia Romagna e presidente della Conferenza delle Regioni. "Dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere la didattica in presenza. L'idea della "didattica a distanza per le superiori è stata ipotizzata legittimamente da alcune Regioni come rimedio estremo qualora il governo avesse deciso di ridurre la capienza attualmente prevista per i mezzi di trasporto pubblico. Prima di rimettere i ragazzi a casa va esperita ogni altra possibilità".
Sui trasporti "l'attuale capienza - spiega a La Repubblica - è stata condivisa per tempo con il Comitato tecnico scientifico, insieme alle regole di sicurezza da adottare sui mezzi, a partire dall'uso obbligatorio della mascherina. Dopo il riavvio delle scuole, di tutte le attività economiche e dei servizi, permette di garantire un servizio che non lasci nessuno a terra. Ma siamo pronti a raccogliere e vagliare altre proposte".
Zaia: "Programmare la didattica a distanza per evitare stop totali" Anche il Veneto ha fatto sentire la sua voce su questo delicato tema. "Se è vero lo scenario che prefigura il governo, anche se in via prudenziale, non possiamo non pensare di mettere in sicurezza anche il mondo della scuola. Quindi io, con il massimo rispetto e in punta di piedi, ho posto la questione. Tanto che ne ho parlato nella sede più corretta, con i colleghi governatori la cui reazione è stata assolutamente positiva", ricorda il governatore Luca Zaia in un'intervista al Corriere della Sera. "Con la chiusura delle scuole sono andate in tilt le famiglie che hanno figli minori. Allora perché non valutare in via preventiva un eventuale piano per fare formazione a distanza alternata a lezioni in presenza con i ragazzi più grandi, dai 16 anni in su?", si chiede il governatore. "Parliamone ora perché serve il tempo di mettere a punto anche tutta la parte tecnologica: si chiama programmare e ottimizzare".
Al ministro Azzolina, Zaia dice che "l'apertura delle scuole è un must per tutti noi, lo dice uno che si è battuto per le riaperture. Il tema è un altro: se vai in vacanza con previsioni di sole per tutta la settimana, in valigia un ombrello ce lo metti comunque. Dopodiché la competenza è del ministro e del governo visto che, purtroppo, non ci ha concesso l'autonomia".
Speranza: "Smart working e orari scaglionati" "Quello del trasporto pubblico urbano è un tema vero. Noi verificheremo le situazioni e le condizioni, al momento la mia opinione è che dobbiamo provare a lavorare soprattutto su due ambiti: favorire la possibilità di un rafforzamento dello smart working, che può essere ulteriormente implementata e utilizzata in questa fase; e provare ad incentivare e rafforzare ancora di più le differenziazioni di accesso e ingresso negli uffici pubblici e nelle scuole". Così anche il ministro della Salute Roberto Speranza ha incoraggiato, durante un'audizione alla Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza, scaglionamento a scuola e negli uffici, oltre allo smart working.
"Partirei da queste due strade - ha precisato il ministro - provando a non entrare immediatamente nelle questioni che riguardano la scuola, che è considerata dal governo una priorità assoluta. Tutto ciò che si può mettere in campo per affrontare il tema legittimo dei trasporti va fatto partendo da altro rispetto alla scuola. Poi chiaramente l'evoluzione epidemiologica richiederà valutazioni in corso settimana dopo settimana", ha concluso Speranza.