Nel suo intervento il premier ha annunciato di voler lavorare con tutte le forze politiche per la revisione del Titolo V della Costituzione sulle competenze tra Regioni e Stato
Dopo aver incassato la fiducia alla Camera, Conte è al Senato per chiedere il sostegno al suo governo. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, critica il premier: "Serve un esecutivo più forte, lei non si è dimesso". "Lei ha avuto paura di salire al Colle perché ha scelto un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni", aggiunge. Nella replica, Conte attacca Iv per aver scelto "la via dell'aggressione e dell'attacco mediatico, non è stata la via migliore per il Paese", Poi afferma: "E' certo che se non ci sono i numeri, il governo va a casa". Il capo del governo ha poi posto la questione di fiducia sulla risoluzione di maggioranza.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha lasciato il Senato senza attendere l'esito del voto finale sulla fiducia.
"Ci rivolgeremo a Mattarella: c'è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca". Lo ha dichiarato il leader della Lega, Matteo Salvini.
Dopo le vibranti proteste della maggioranza per permettere a Lello Ciampolillo di votare sulla fiducia al governo, il presidente del Senato, Maria Alberti Casellati, ha chiesto di rivedere il video per stabilire se la richiesta sia arrivata prima o dopo il suo pronunciamento sulla chiusura del voto. Una sorta di "Var" politica.
Causin e Rossi, i due senatori di Forza Italia che hanno votato sì alla fiducia, "sono fuori dal partito: votare con il governo in questo caso non è una questione di coscienza". Lo ha dichiarato il vicepresidente del partito, Antonio Tajani, interpellato in transatlantico al Senato. L'ex presidente dell'Europarlamento ha spiegato di aver informato Silvio Berlusconi, insieme alla capogruppo Anna Maria Bernini.
L'ex senatore del M5s, Mario Giarrusso, ora al Gruppo Misto, ha votato no alla fiducia al governo Conte.
I senatori a vita Carlo Rubia e Renzo Piano risultano assenti alla prima chiama del voto di fiducia.
I senatori di Forza Italia Andrea Causin e Maria Rosaria Rossi hanno votato la fiducia al governo.
"Lei, avvocato Conte, ci chiede la fiducia. Non la diamo a lei ma ai cittadini. Speriamo che liberi la poltrona che sta ostinatamente difendendo con tutti i mezzi, e ricordo ai senatori a vita che legittimamente voteranno la fiducia, le parole dette dal leader M5s Grillo: 'i senatori a vita non muoiono mai o muoiono un po' troppo tardi'. Che coraggio avete, ragazzi senatori a vita, che coraggio...". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in un passaggio del suo intervento in Aula che ha suscitato proteste dalla maggioranza.
"Non state cercando dei volenterosi, dei responsabili, ma dei complici per non perdere la poltrona". E' quanto afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in dichiarazione di voto al Senato. "Ringrazio gli italiani per aver seguito questo dibattito surreale, perché qui dentro il problema è perdere la poltrona, mentre per molti cittadini è perdere il lavoro. Alcuni colleghi mi hanno fatto vergognare di essere senatore".
"Stavamo già lavorando sul patto di fine legislatura. Subito dopo l'eventuale fiducia valuteremo un tema di cui stavamo già discutendo: come rafforzare la squadra di governo". Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in replica al Senato.
Il premier, Giuseppe Conte, ha chiesto la fiducia in Senato sulla risoluzione presentata dalla maggioranza dopo le sue comunicazioni.
"Certo c'è un problema di numeri: se non ci sono il governo va a casa, non va avanti". Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Aula al Senato.
Dura replica del premier Conte rivolto a Italia Viva e al suo leader Renzi: sui temi che riguardano governo e programma "avete scelto l'aggressione e l'attacco mediatico, invece di discutere nelle sedi opportune".
"Il Covid sta mettendo in ginocchio Paesi anche più strutturati, che hanno investito più di noi nella sanità e dovevano risultare più resilienti. Ma la contabilità dei morti è questione molto delicata. Teniamola fuori dalla contesa politica, perché le polemiche rischiano di essere tristi". Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Aula al Senato.
"E' chiaro che sulla giustizia abbiamo una delle riforme strutturali che ci attende, è uno degli oggetti delle raccomandazioni europee. Intanto è stato programmato l'aumento della dotazione organizzata dei magistrati di 600 unità. Nel Recovery troverete uno stanziamento di 1,3 miliardi per rendere più spedita la nostra giustizia e per smaltire l'arretrato". Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in replica al Senato.
"Un intero capitolo del Recovery è dedicato all'istruzione. La curva epidemiologica non accenna a migliorare. Ci preoccupa ma continueremo a fare di tutto, l'obiettivo + la didattica in presenza". Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica al dibattito in Senato.
"Un tema toccato dalla senatrice Drago è il calo demografico: è un problema serissimo, è uno dei cali tra i più severi degli ultimi anni. Anni fa in Germania successe la stessa cosa. Se non interveniamo adesso in tempo, rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli. Occorrono investimenti economici strutturati, dobbiamo investire sul futuro e non possiamo farlo creando una crisi di governo o cercando di far cadere un governo. Da luglio partirà tra l'altro la riforma dell'assegno unico mensile per oltre 12 milioni di bambini, un progetto avviato dalla ministra di Iv Bonetti". Lo dice il premier Giuseppe Conte in Senato.
Si è concluso nell'Aula del Senato il dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla situazione politica in seguito alle dimissioni dei ministri di Iv. Ha ora luogo la replica del presidente del Consiglio. Son state presentate due risoluzioni: quella di Pd, M5s, Leu e Minoranze linguistiche e quella del centrodestra.
L'assemblea dei senatori di Italia viva ha confermato la linea dell'astensione sul voto di fiducia in Aula Senato. Lo si apprende da fonti renziane.
E' in corso l'assemblea dei senatori di Iv con Matteo Renzi, per decidere la linea finale sul voto di fiducia sulle comunicazioni del premier Giuseppe Conte.
"Lei, fallito ogni tentativo di trovare sponda sufficiente a chi è opposizione a questo governo, per continuare a vivacchiare avrà bisogno di tutti o di parte dei 18 senatori del gruppo di Renzi. La sfido di dichiarare nella sua replica che se per caso superasse i voti del centrodestra grazie a senatori renziani lei non accetterà quei voti e si dimetterà. O lei ha 161 voti, o uno in più del centrodestra senza i renziani, o deve andare a dimettersi". Così Ignazio La Russa (FdI) durante il dibattito sulle comunicazioni del premier Conte. "Ammesso che possa avere un voto in pià del centrodestra, dovrà dimettersi subito. La strada maestra è ridare voce al popolo".
"La mia impressione è che Renzi abbia rinunciato a un confronto serrato dopo le aperture del presidente Conte. Noi andiamo avanti con responsabilità". Lo ha detto il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci a La7. "A un certo punto si è scelto con un errore grave di interrompere il confronto e ha scelto un'altra strada che io credo sia pericoloso per il Paese", ha aggiunto.
"Quando si fa politica si può anche rinunciare a una poltrona non a un'idea, mi auguro che metta al centro le idee e non lo scambio di poltrone perché il Paese non si merita un mercato indecoroso". Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi. "Ha cambiato la terza maggioranza in tre anni, ha governato con Matteo Salvini. Oggi so che è il punto di riferimento del progressismo e ne sono contento, ma ha firmato i decreti Salvini e quota 100. Ora si accinge alla terza maggioranza diversa ma ci risparmi di dire che l'agenda Biden è la sua agenda dopo aver detto che l'agenda di Trump era la sua sua agenda. Non può cambiare le idee per mantenere la poltrona".
"Chi perde oggi? Qualcuno dice Conte, Renzi, Iv. Sembra che la discussione riguardi le singole persone. E' l'Italia che sta perdendo la più grande opportunità che ha da perdere dopo il Piano Marshall. Ecco perché le ho chiesto di fare un passo in più non trasformi la discussione politica in una distribuzione di incarichi. Lei forse pensa davvero che la politica sia l'arte difficile del governo ma non possiamo limitarci di dare una poltrona in più". Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi al Senato.
"Lei ha avuto paura di salire al Colle perché ha scelto un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni". Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi in Senato. "La crisi istituzionale non è aperta ma l'Italia vive una crisi sanitaria ed economica", spiega Renzi sottolineando come l'Italia sia il Paese con il "più alto numero di morti di Covid in rapporto alla popolazione". "Sono mesi che chiediamo una svolta, non è vero che siamo stati irresponsabili, siamo stati fin troppo pazienti".
"Ora o mai piu' per il Mes". Ha detto ancora Matteo Renzi nella sua replica alle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
"Lei ha avuto paura di salire al Colle perché ha scelto un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni". Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi in Senato. "La crisi istituzionale non è aperta ma l'Italia vive una crisi sanitaria ed economica", spiega Renzi. "Sono mesi che chiediamo una svolta, non è vero che siamo stati irresponsabili, siamo stati fin troppo pazienti, ora o mai più si può fare una discussione", aggiunge.
"Signor presidente, se lei parla di crisi incomprensibile, le spiego le ragioni che hanno portato la nostra esperienza al termine. Non è il governo più bello del mondo: pensiamo ci sia bisogno di un governo più forte, non pensiamo possa bastare la narrazione del 'gli altri Paesi ci copiano'. Non è stata aperta ancora una crisi istituzionale perché lei non si e' dimesso". Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi nel suo intervento in Aula al Senato.
"Questo luogo esige e merita rispetto, nella sua valutazione rispetto al fatto che questa crisi è incomprensibili, mi impone di dirle guardandola negli occhi cosa ha portato in questi mesi ad allontanare il nostro cammino dal governo. Noi pensiamo che questo governo non sia il migliore del mondo e che davanti alla pandemia ci sia bisogno di un governo più forte". Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intervenendo al Senato.
"Stasera torno al Pd, da indipendente e senza tessera, e voterò molto convintamente la fiducia al governo Conte". Lo annuncia il senatore Tommaso Cerno, che un anno fa aderì al gruppo Misto lasciando i Democratici. "Sostengo da sempre l'alleanza Pd-M5s anche quando sembrava un'ipotesi assurda - ha aggiunto -. Nel suo discorso Conte ci ha detto che ha un progetto politico, che andrà avanti anche senza Renzi. Insomma è più importante il progetto politico e, visto che Conte ha rottamato Salvini e da oggi Renzi, significa che l'alleanza Pd-M5s è politica. Quindi mi da garanzia che sta dicendo la verità, ci sto e torno al Pd".
"Serve un governo sostenuto da una maggioranza più ampia che si riconosca nei valori europei, composto da persone con esperienza amministrativa e guidato da una personalità autorevole anche a livello internazionale. Non possiamo permetterci la confusione gestionale, condita di retorica stucchevole, che questo Governo ci ha propinato in questi mesi". Lo ha affermato l'eurodeputato e leader di Azione, Carlo Calenda.
"Riuniremo il nostro gruppo prima del voto, ma l'orientamento unanime è quello dell'astensione. Non votiamo no perché il nostro progetto non era mettere in discussione il perimetro della maggioranza". Lo dice Teresa Bellanova ex ministro agricoltura e senatrice di Iv.
Conferma il No alla fiducia? "Confermo. Voto no a tutto il pregresso che è stato raccontato" da Conte, "poi vediamo". Lo dice la senatrice dell'Udc Paola Binetti a margine dei lavori del Senato. "Avreste immaginato l'alleanza M5S-Lega o quella M5S-Renzi? Ora ci sarà un'alleanza con il centro? Mai dire mai", afferma sul futuro.
"Ancora una volta il presidente del consiglio ha raccontato al Parlamento un Paese che non esiste, cercando di mascherare una cinica operazione di trasformismo con una operazione politica. Il centrodestra è al lavoro per costruire l'alternativa". E' quanto si legge in una nota del centrodestra
L'aula della Camera ha ricordato con un minuto di silenzio Emanuele Macaluso, scomparso stamattina. al termine un lungo applauso.
"Presidente ci ha annunciato una svolta necessaria ma non può avvenire se sostenuta da una maggioranza raccogliticcia fondata su voltagabbana che adesso fate assurgere a salvatori della Patria. Questo non è responsabilè né essere costruttori". Lo ha detto la senatrice di Più Europa Emma Bonino intervenendo nell'aula del Senato dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte sulla fiducia al governo. "Il suo governo non era forte e responsabile prima e non lo sarà domani", ha aggiunto la Bonina spiegando che "non voterò la fiducia". "Non sto difendendo Renzi che peraltro egocentrico com'è non apprezzerebbe neppure, le questioni però erano aperte prima dello strappo di cui vi siete stupiti" ha spiegato. Poi le sue critiche al governo: "Non c'è ancora un piano serio e dettagliato per vaccinare la popolazione", "è fin troppo nota e stucchevole la litigiosità nella maggioranza oltre a quella tra Stato e Regioni", "ci avete travolto di Dpcm, poi di decreti omnibus, fino all'assurdità dei quattro decreti ristori in uno", ha concluso.
"Le accentuazioni" che il premier Conte ha inserito nel suo discorso al Senato rispetto a quello della Camera "mi inducono ad avere un atteggiamento positivo". Così il senatore a vita Mario Monti, annunciando "un voto di fiducia libero e condizionato a quelli che saranno i provvedimenti: se ci sarà questo riscontro non solo appoggerò il governo, ma mi adopererò presso l'opinione pubblica internazionale per sostenere quanto fatto".
Il premier Conte e il leader di Italia Viva Matteo Renzi devono "recuperare un filo comune" e "andare avanti assieme". Lo ha detto Pier Ferdinando Casini, senatore del gruppo Per le Autonomie, annunciando in aula il voto favorevole alla fiducia al governo.
"Chiediamo un appoggio limpido, un appoggio trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. Certo i numeri sono importanti, oggi lo sono ancor di più. Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese ed è ancora più importante la qualità del progetto politico". Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato.
"Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della delicatezza dei compiti, servono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all'utile persona. Servono persone disponibili a riconoscere l'importanza della politica. La politica è la più nobile tra le arti e tra i saperi, se indirizzata al benessere dei cittadini. Quando la politica si eclissa questa istanze rischiano di essere ai margini o, peggio di sfociare in rabbia o nello scontro violento". Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato.
"L'esperienza della pandemia impone anche un'attenta, meditata e pacata riflessione sulla revisione del Titolo V della Parte II della Costituzione" sul rapporto tra Stato e Regioni. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Aula al Senato. "Lavoriamo tutti insieme, meditiamo insieme sul riparto delle competenze legislative di Stato e Regioni, come pure alla individuazione di meccanismi e istituti che consentano di coordinare più efficacemente il rapporto tra i diversi livelli di governo. In questo contesto, occorre garantire e tutelare, con la massima intensita', le autonomie speciali e le minoranze linguistiche".
In questi giorni ci sono state "continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Di qui le accuse, a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non aver la capacità di decidere. Vi assicuro che è complicato governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza". Così Conte intervenendo al Senato.
Nell'intervento in Senato Conte ha sottolineato che "con la pandemia, con la sua sofferenza, il Paese si è unito. Si è elevato il senso di unità del governo, si sono elevate le ragioni dello stare insieme".
"Si è detto che le opere" del decreto semplificazioni "sarebbero ancora bloccate per la designazione dei commissari: innanzitutto la lista c'è ma poi non è così, le opere non sono mai state bloccate, perché i poteri dei commissari sono stati attribuiti dal decreto semplificazioni ai responsabili unici di progetto. Gli appalti di Anas e Fsi sono cresciuti a 43,3 mld rispetto ai 39,4 del 2019. E' un florilegio ma lo dico: questo è stato possibile grazie alla condivisione, collaborazione, responsabilità in ciascuna forza politica"., ha detto Conte al Senato.
I ristori del nuovo decreto saranno "proporzionati alle perdite subite" il che non significa che "sono sufficienti a compensare le perdite subite". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle sue comunicazioni nell'aula del Senato.
"In questi mesi così drammatici, pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo - certamente anche con fatica - convergenza di vedute e risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle sue comunicazioni nell'aula del Senato.
"Ancora oggi, dopo più di un anno, a riguardare quei ventinove punti programmatici, ravviso che nel progetto di Paese che abbiamo condiviso e delineato insieme, seppure in circostanze e condizioni complesse, c'era visione. C'era una forte spinta ideale. C'era un chiaro investimento di fiducia". Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nelle sue comunicazioni nell'aula del Senato in relazione alla situazione politica sorta dopo le dimissioni delle ministre Iv.