Il segretario ha sottolineato che "il Pd riufiuta qualsiasi ipotesi di partecipazione o anche coinvolgimento nell'esecutivo delle forze della destra xenofoba e sovranista"
"Questo governo è un governo parlamentare ed è il Parlamento che deve sancire o meno la fiducia". Lo ha detto il segretario del Partito democratico, Nicola Zingaretti, nel suo intervento alla direzione del partito. Riferendosi poi a Matteo Renzi, ha aggiunto che "una cosa è rinnovare, altra cosa è aprire una crisi al buio. Se non si rispettano le opinioni degli altri, viene meno la fiducia e la possibilità di lavorare insieme".
Zingaretti ha quindi sottolineato che il Pd "rifiuta qualsiasi ipotesi di partecipazione o anche coinvolgimento nell'esecutivo delle forze della destra xenofoba e sovranista. E' una strada non percorribile e non accettabile". Il partito, ha spiegato, "si colloca di nuovo lontano da egoismi, da particolarismi, ma a difesa del nostro Paese contro derive avventuristiche".
Al termine della direzione, il segretario ha lanciato un appello: "Nel Parlamento esistono sensibilità democratiche, liberali ed europeiste che possono unirsi, noi facciamo un appello alla luce del sole e abbiamo il dovere, non il diritto, di rivolgerci al Parlamento per chiedere la fiducia perché l'Italia deve affrontare il Recovery, il piano di vaccinazione, le riforme sociali e del lavoro. Partiamo da questo appello alla responsabilità a tutte le sensibilità democratiche, liberali ed europeiste che sono presenti in Parlamento. Dopo il voto torneremo a riunirci per stabilire la strada migliore".