Si conclude così la seconda giornata di incontri tra i rappresentanti dei gruppi parlamentari e il Capo dello Stato, che sottolinea inoltre che "servono decisioni chiare e tempi brevi"
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"La crisi va risolta con decisioni chiare e in tempi brevi". Lo ha detto il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, spiegando che alcune forze politiche hanno chiesto più tempo. Per questo motivo, Mattarella ha annunciato che svolgerà, da martedì, "nuove consultazioni".
Con queste parole Sergio Mattarella, dopo due ore di riflessione ed una serie di telefonate ai protagonisti principali della crisi, ha aperto la strada a Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti per tentare la formazione di un esecutivo Pd-M5s.
"La crisi va risolta in tempi brevi" - Il Presidente della Repubblica non ha nascosto al Paese le difficoltà esistenti, nonché i rischi di un prolungamento della crisi per la tenuta dei conti e ha chiesto senza mezzi termini di fare in fretta chiedendo senso di responsabilità: "Con le dimissione di Conte che ringrazio si è aperta la crisi con una rottura polemica tra i due partiti. La crisi va risolta in tempi brevi come richiede un grande Paese come il nostro", ha premesso in un discorso trasmesso su tutti i principali canali televisivi.
Anche nell'annunciare l'apertura che concede quattro giorni pieni a Pd e Cinque stelle il Capo dello Stato ribadisce l'urgenza delle decisioni: "Mi è stato comunicato che sono state avviate iniziative tra partiti. Ho il dovere di richiedere decisioni sollecite".
"Governo con programma o si torna al voto" - Ma che la situazione sia seria e l'accordo per un governo giallo-rosso tutta in salita lo si evince dal tono preoccupato di Mattarella e dalle sue parole: "Sono possibili solo governi che ottengono la fiducia del Parlamento con accordi dei gruppi su un programma per governare il Paese, in mancanza di queste condizioni la strada è quella delle elezioni", ha scandito. Elezioni che quindi rimangono ben presenti nelle considerazioni del Quirinale che da sempre è preoccupato per i conti pubblici e vuole evitare l'esercizio provvisorio. Per questo Zingaretti e Di Maio sanno che in questi giorni devono lavorare sodo e mostrare senso di responsabilità e sanno anche che il presidente per martedì vuole il nome del premier da incaricare.
Sergio Mattarella ha quindi riferito le conclusioni dei tanti colloqui avuti in questi due giorni spiegando che è emersa una maggioranza parlamentare contraria al ritorno alle urne: "Nel corso delle consultazioni mi è stato comunicato da parte di alcuni partiti che sono state avviate iniziative per un'intesa in Parlamento per un nuovo governo e mi è stata avanzata la richiesta di avere il tempo di sviluppare questo confronto. Anche da parte di altre forze politiche, del resto, è stata rappresentata la possibilità di ulteriori verifiche".