In che cosa si traduce l'incarico del quale il Capo dello Stato ha investito il presidente della Camera
Fico, Mattarella © Quirinale
"Dai colloqui con le forze politiche è emersa una prospettiva di una maggioranza politica a partire dai gruppi del governo precedente. Ma va verificata. Assumerò per questo un'iniziativa". Così il presidente Mattarella al termine della consultazioni. Il Capo dello Stato ha per questo convocato il presidente della Camera, Roberto Fico, affidandogli un mandato esplorativo di tre giorni per verificare la "vecchia maggioranza".
Ma che cosa si intende quando si parla di "mandato esplorativo"? Si tratta dell'incarico che il presidente della Repubblica affida a un esponente politico per condurre un'"indagine" sulla possibilità concreta di poter formare un governo: si tratta di una consuetudine che, sebbene non contemplata dalla Costituzione o codificata da leggi, negli anni ha assunto il valore di prassi consolidata soprattutto quando le consultazioni non abbiano portato a un risultato definito con precisione.
Nei fatti, il mandato esplorativo si espleta con un nuovo giro di consultazioni che però vengono tenute non più dal capo dello Stato ma dalla figura incaricata del mandato esplorativo, che in modo più informale avvia un momento di confronto (e di mediazione) con le forze politiche.
Nella storia della Repubblica il mandato esplorativo è sempre stato affidato a figure istituzionali (il presidente della Camera o quello del Senato) il cui obiettivo non è quello di diventare presidente del Consiglio ma di facilitarne l'individuazione e la nomina. Dopo il giro di consultazioni informali previste dal mandato, infatti, l'incaricato torna a riferire al presidente della Repubblica, che a quel punto può assegnare un nuovo mandato esplorativo (alla stessa figura o a un'altra per esplorare diverse maggioranze) oppure decidere - in base a quanto emerso - di affidare l'incarico di formare un governo oppure di sciogliere le Camere.
Finora, nel corso degli anni, il mandato esplorativo è stato affidato 13 volte: 7 al presidente del Senato e 5 a quello della Camera Per il Senato sono stati chiamati a verificare l'esistenza di una maggioranza Merzagora, Fanfani (due volte), Spagnolli, Morlino, Spadolini, Marini e la Casellati. I presidenti della Camera investiti dell'incarico sono invece stati Leone, Pertini, Iotti e Fico (due volte, contando l'attuale).