"Serve un centrosinistra alternativo a Renzi", ha dichiarato l'ex premier accusando di arroganza i vertici del partito. La risposta: "Il suo è rancore". Interviene anche Roberto Speranza: "Partito cambi rotta"
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"L'enorme malessere" alla sinistra del Pd può trasformarsi in un "nuovo partito". Nelle parole di Massimo D'Alema, la scissione da Matteo Renzi si fa ipotesi realistica, concreta. Ma la minoranza che fa capo a Roberto Speranza, Pier Luigi Bersani e Gianni Cuperlo per ora la scissione continua a escluderla: "La nostra sfida è dentro il Pd, senza ambiguità".
"Sui temi politici che Massimo D'Alema ha posto discuteremo in direzione il 21 marzo". Lo ha detto il presidente del Pd, Matteo Orfini, replicando alle accuse lanciate dall'ex premier nei confronti dei vertici del partito, definiti "arroganti e faziosi" in seguito alle polemiche sulle primarie a Roma e a Napoli. "Leggo che D'Alema mi disconosce perché sarei arrogante, il che non torna", ha aggiunto Orfini.
"Pd nelle mani di arroganti" - "Il Pd è finito in mano a un gruppetto di persone arroganti e autoreferenziali", ha denunciato D'Alema in un'intervista al Corriere della Sera. L'ex premier ha descritto un "partito del capo che esclude brutalmente" chi non si allinea. Nel quale "non riesce a incidere" la battaglia della minoranza perché Renzi e i suoi "non vogliono tenere insieme il centrosinistra, vogliono sbarazzarsene". Allora, ha proposto l'ex premier, che critica anche la candidatura di Roberto Giachetti a Roma, bisogna fare una battaglia "dentro e fuori il Pd per ricostruire non un partitino alla sinistra del Pd ma il centrosinistra".
La "malattia" è denunciata da tutti nella minoranza dem con grande durezza: nel Pd prevale la logica del "comando", ha detto Bersani, con una "cappa di conformismo molto pericolosa". Speranza, su cui Bersani ha puntato per la sfida a Renzi, ha denunciato che il Pd ha "spalancato le porte girevoli del trasformismo, altro che rottamazione", descrivendo Renzi sempre più "chiuso in un cerchio magico" ma assicurando un sostegno leale alle amministrative della minoranza ai candidati Pd.
Bersani: "Strade divise? Solo se esce Renzi dal Pd" - Ma la battaglia, hanno detto Bersani e Speranza, senza commentare direttamente l'intervista di D'Alema, non si può combattere a prescindere dal Pd. "Dicono che se in direzione non si mostra lealtà le nostre strade si dividono...hai visto che vuol uscire dal Pd?", ha scherzato l'ex segretario alludendo a Renzi. Poi ha spiegato che senza Pd il centrosinistra sarebbe solo "rappresentanza". Dunque, la "sfida" va lanciata da dentro, con il "coraggio di osare", ha affermato Speranza citando Prodi.
Intanto, contro D'Alema si è scatenaya la maggioranza Pd. Matteo Orfini, suo ex pupillo, ha detto che se ne parlerà nella direzione del partito convocata per il 21: "Lui ci chiama arroganti? E' un non senso...". "D'Alema finisce come Occhetto, a sparare rancore contro chi riesce dove lui aveva fallito", ha attaccato l'ex dalemiano Andrea Romano.