Sono diversi i testi in stallo alle Camere a causa di veti incrociati: tra loro anche la legalizzazione della cannabis e le norme contro l'omofobia
Legalizzazione della cannabis, norme contro l'omofobia, regolamentazione della stepchild adoption e del testamento biologico: sono solo alcuni dei "nuovi diritti" tenuti in ostaggio dal Parlamento italiano a causa di veti incrociati. "Non è che ci sia un partito in particolare che si oppone, ma sono gli integralismi a farsi sentire", ha detto Andrea Mazziotti, presidente della commissione Affari Costituzionali alla Camera.
Come riporta La Stampa, tra le proposte di legge bloccate dalle Camere figurano anche la riforma della cittadinanza e la norma sul doppio cognome: la prima prevede il riconoscimento automatico della cittadinanza italiana a chi è nato in territorio italiano, a prescindere dalla nazionalità dei genitori; la seconda, approvata dalla Camera nel 2014 e da allora in stallo al Senato, consente ai figli di avere il cognome della madre.
La legalizzazione della cannabis - La proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis, sottoscritta da 221 deputati, è "ferma" in Parlamento dal luglio 2015. Essa consente ai maggiorenni la detenzione e la coltivazione di una quantità modica (massimo mezzo grammo) di cannabis a scopo ricreativo. La proposta di legge è nata con lo scopo di "svecchiare" l'attuale normativa dopo la bocciatura nel 2014 della Fini-Giovanardi da parte della Corte Costituzionale.
Il testamento biologico - La vicenda di Dj Fabo, morto con il suicidio assistito in Svizzera grazie all'aiuto dell'associazione di Marco Cappato, ha riaperto la discussione sul testamento biologico e sul suicidio assistito. Il Pd e il M5s sono d'accordo su una proposta di legge il cui arrivo in Parlamento è stato però rinviato per la terza volta. L'ultimo tentativo di legiferare sulla cosiddetta "fine vita" fu tentato nel 2010, dopo la morte di Eluana Englaro. Il provvedimento fu approvato dalla Camera, ma mai dal Senato. Il vuoto legislativo sul testamento biologico in Italia è anche legato alla mancata ratifica della Convenzione di Oviedo, il primo trattato internazionale sulla bioetica, scritto nel 1997.
La stepchild adoption - Il cosiddetto ddl Cirinnà è stato approvato a maggio 2016 con lo stralcio della stepchild adoption, la possibilità cioè di adottare il figlio biologico del proprio compagno. Nonostante però varie mozioni che invitavano il governo a riaprire la discussione sul provvedimento, quest'ultimo è ancora in stallo. Bisogna precisare che la stepchild adoption non rappresenta in Italia una novità normativa, in quanto esiste dal 1983 (Legge 184/1983). Essa permette l'adozione del figlio del coniuge, con il consenso del genitore biologico, solo se l'adozione corrisponde all'interesse del figlio, che deve dare il consenso (se maggiore di 14 anni) o comunque esprimere la sua opinione (se di età tra i 12 e i 14). L'adozione non è automatica, ma viene disposta dal Tribunale per i minori dopo un accurato esame sulle capacità affettive, educative ed economiche della persona che vuole adottare.
Le norme contro l'omofobia - Risale a settembre 2013 l'approvazione del testo che introduce il reato di discriminazione e istigazione all'odio e alla violenza contro gli omosessuali. Da allora, il provvedimento a firma di Ivan Scalfarotto è fermo al Senato.