IL DATAGATE IN ITALIA

Datagate, l'Nsa intercettava anche Silvio Berlusconi e il suo entourage

Attraverso queste conversazioni "rubate", l'Nsa seguì la crisi che portò alla caduta del governo. Brunetta: "Istituire commissione d'inchiesta". Renzi: "Fare chiarezza". La Farnesina convoca l'ambasciatore Usa

23 Feb 2016 - 21:51

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La National Security Agency, l'agenzia per la sicurezza Usa, finita nello scandalo Datagate, rivelato da Wikileaks, avrebbe spiato anche Silvio Berlusconi e il suo entourage. "L'Espresso" ha pubblicato i file rilasciati dall'organizzazione di Assange. Le intercettazioni si riferirebbero ai periodo della caduta del governo nel 2011. Fi rilancia la tesi del complotto. Brunetta chiede una "commissione d'inchiesta". Si muove la Farnesina.

Stando ai documenti resi pubblici, l'Nsa, nei giorni neri che portarono alla crisi del governo Berlusconi, seguì "in diretta" le varie fasi attraverso i telefoni dell'allora premier e dei suoi più stretti collaboratori.

Renzi: "Fare chiarezza", si muove la Farnesina - Il premier Matteo Renzi, commentando il caso, ha assicurato: "Ci accingiamo a chiedere informazioni in tutte le sedi, anche con passi formali, sulla vicenda di Berlusconi" svelata da Wikileaks. E la Farnesina ha convocato l'ambasciatore degli Stati Uniti d'America John Phillips per avere chiarimenti.

Ghedini: "Potremmo presentare denuncia" - "Al momento sono notizie di stampa ma siamo pronti ad effettuare una serie di verifiche. Valuteremo poi il da farsi e potremmo arrivare anche a presentare una denuncia", ha affermato Nicolò Ghedini, difensore di Silvio Berlusconi, commentando le notizie relative alle rivelazioni di Wikileaks.

Brunetta chiede di istituire una commissione d'inchiesta - "Adesso più che mai serve una commissione parlamentare d'inchiesta", ha ribadito il capogruppo di Fi a Montecitorio Renato Brunetta. "Noi le chiedemmo per i fatti del 2011 e poi l'abbiamo chiesta per la crisi delle banche a fine 2015. Le due si potrebbero unificare visto che sono due facce della stessa medaglia con le mani della finanza internazionale sull'Italia e come i poteri oscuri intendono mettere le mani sul nostro Paese". E ha auspicato inoltre che il governo, possibilmente "nella persona di Renzi, venga al più presto a riferire in Parlamento".

Schulz: "Fatto grave se gli Usa spiavano Berlusconi" -
"Non è giusto che Paesi alleati si intercettino a vicenda. Se è vero, e io credo che lo sia, che i servizi segreti americani hanno ascoltato leader europei come Merkel, Sarkozy e Berlusconi è un fatto molto grave. Le conversazioni dei leader europei rappresentano un rischio per la sicurezza americana? È ridicolo sostenerlo. L'Europa dovrebbe rispondere in maniera diversa agli americani, perché poi non ci si può meravigliare se gli Stati europei restano scettici davanti all'idea di condividere dei dati sensibili con l'intelligence americana", ha detto il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz.

Le intercettazioni del consigliere personale di Berlusconi - E' attraverso le intercettazioni di Valentino Valentini, consigliere personale per le relazioni internazionali del primo ministro italiano, che l'agenzia viene a conoscenza di quanto avvenuto durante l'incontro tra Angela Merkel, Nicolas Sarkozy e Silvio Berlusconi.

"Un incontro definito nei giorni seguenti da Valentini come teso ed estremamente duro verso il governo di Roma. Merkel e Sarkozy, che evidentemente non tolleravano scuse sull'attuale situazione difficile dell'Italia, hanno fatto pressioni sul primo ministro affinché annunciasse forti e concrete misure e affinché le applicassero in modo da dimostrare che il suo governo è serio sul problema del debito".

Le trascrizioni dell'Nsa, riportate da "L'Espresso" proseguono: "Sarkozy avrebbe detto a Berlusconi che, mentre le affermazioni di quest'ultimo sulla solidità del sistema bancario italiano, in teoria, potevano anche essere vere, le istituzioni finanziarie italiane potrebbero presto "saltare in aria" come il tappo di una bottiglia di champagne e che "le parole non bastano più" e che Berlusconi "ora deve prendere delle decisioni".

In un'altra occasione, sempre attraverso le intercettazioni di Valentini, l'agenzia Usa viene a sapere "che il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, ha sollecitato l'Italia ad adottare misure finalizzate a ridurre l'impressione all'interno dell'Unione Europea che l'Italia sia oppressa da un enorme debito, in un momento in cui sta lottando anche con una bassa produttività e la sua economia sta mostrando poco dinamismo".

Berlusconi intercettato al telefono con Benjamin Netanyahu - Nel 2010 invece Berlusconi viene intercettato al telefono con Benjamin Netanyahu. Israele sta attraversando un momento delicato nei rapporti diplomatici con Washington dopo l'annuncio della costruzione di 1.600 nuove case nei territori contesi a Gerusalemme Est. Il leader israeliano all'epoca cerca sostegno dai leader di diversi Paesi europei e non e da Berlusconi, stando ai documenti dell'Nsa, ottiene la promessa "di mettere l'Italia a disposizione di Israele, nell'aiutare a rimettere a posto le relazioni di quest'ultima con Washington".

Anche Ban Ki-moon intercettato - Fra i vari leader mondiali finiti nella rete dell'Nsa, ci sarebbe anche il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon. In particolare, sarebbero state registrate le telefonate con Angela Merkel in cui si parlava degli sforzi messi in atto dalla Germania nella lotta ai cambiamenti climatici, sforzi per i quali Ban avrebbe particolarmente elogiato la cancelliera.

Usa: "Sorvegliamo solo per motivi di sicurezza nazionale" - "Come abbiamo detto in precedenza, non conduciamo alcuna attività di sorveglianza d'intelligence all'estero se non per motivi validi e specifici di sicurezza nazionale". Lo dice Mark Toner, vice portavoce del dipartimento di Stato, commentando il flusso di file Wikileaks da cui è emerso che l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e i suoi stretti collaboratori sono stati spiati dalla National Security Agency americana tra il 2008 e il 2011. Secondo Toner, quella regola "vale per cittadini ordinari e leader mondiali". Secondo Toner, il presidente americano Barack Obama "ha chiarito che, a meno che ci sia un motivo convincente di sicurezza nazionale - non monitoreremo le comunicazioni di capi di Stato e di governo dei nostri amici e alleati stretti".

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