bocciati emendamenti opposizioni

Ddl Sicurezza, ok della Camera alla norma sulle detenute madri: stop all'obbligo di rinvio della pena

Presente in Aula anche il Guardasigilli Nordio. Le critiche dell'opposizione: "Nemmeno il fascismo osò tanto, come potete?", attacca il dem Federico Gianassi

12 Set 2024 - 12:53
 © ansa

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L'Aula della Camera ha approvato l'articolo 15 del ddl Sicurezza che rende facoltativo e non più obbligatorio il rinvio della pena per le donne in gravidanza e le madri con figli sotto l'anno. Gli emendamenti delle opposizioni sono stati bocciati, mentre è stato approvato quello dei relatori che prevede che ogni anno il governo presenti una relazione sull'attuazione delle misure cautelari nei confronti delle donne incinte e delle madri con figli di età inferiore a tre anni.

Proposta voluta dalla Lega e subemendata da FI, presente anche Nordio

 Presente in Aula durante la votazione il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. L'articolo è stato approvato con 163 voti favorevoli, 116 contrari e 2 astenuti. La proposta emendativa, fortemente voluta dalla Lega e subemendata da FI, prevede inoltre che "entro il 31 ottobre di ciascun anno il governo presenti al Parlamento una relazione sulla attuazione delle misure cautelari e dell'esecuzione delle pene non pecuniarie nei confronti delle donne incinte e delle madri di prole di età inferiore a tre anni".

Le critiche alla nuova norma

 Una delle critiche più ripetute dai banchi delle opposizioni, e tra gli altri dalla responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani è che "la relazione" annuale "è già prevista". Molto numerosi gli interventi, fortemente critici da parte della minoranza parlamentare durante la discussione. Riccardo Magi (+E), poco prima del via libera ha rivolto un "appello accorato a Nordio a non oltrepassare almeno il divieto, finora stabilito, di ingresso in carcere di bambini piccolissimi. Gli Icam sono sempre strutture detentive. Ministro, fermatevi". "Nemmeno il fascismo osò tanto, come potete? Un'umiliazione per chi ha a cuore lo stato di diritto, un errore grave contro cui continueremo a batterci", l'accusa del dem Federico Gianassi.

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