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Ddl Spazio, dal fondo da 35 milioni alla riserva nazionale: ecco cosa prevede la legge

Il testo include anche la creazione di un sistema spaziale nazionale alla regolamentazione delle attività commerciali e private del settore. Previsti anche incentivi alla ricerca e allo sviluppo

06 Mar 2025 - 18:18

Un fondo da 35 milioni per il 2025 per promuovere la Space Economy, obbligo di autorizzazione per le attività svolte sul territorio italiano, una "riserva di capacità trasmissiva nazionale" da utilizzare in caso di emergenza, vigilanza in capo all'Asi, l'Agenzia spaziale italiana. La Camera dei deputati ha dato il via libera in prima lettura, con 133 voti favorevoli, 89 contrari e 2 astenuti, alla legge quadro italiana sullo Spazio, proposta dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, Autorità delegata alle politiche spaziali e aerospaziali.

Il provvedimento, collegato alla manovra 2024, colma un vuoto normativo, promuove investimenti nella Space Economy per accrescere la competitività nazionale, incentiva la ricerca e lo sviluppo di competenze e per valorizzare le tecnologie per l'osservazione della Terra, utili nella prevenzione dei rischi naturali e antropici. Passa ora al Senato per il via libera definitivo.

Il coinvolgimento delle aziende private e le nuove regole

 Per le attività spaziali svolte sul territorio italiano e per gli operatori nazionali attivi all'estero, è stato introdotto l'obbligo di ottenere un'autorizzazione, subordinata al rispetto di requisiti riguardanti la sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle attività. Per il lancio di satelliti appartenenti alla stessa costellazione, è prevista un'unica autorizzazione.

L'Asi Agenzia Spaziale Italiana vigilerà sugli operatori e potrà revocare l'autorizzazione in caso di violazioni. Gestirà inoltre l'iscrizione nel Registro nazionale degli oggetti lanciati nello spazio per cui l'Italia è Stato di lancio.

Il disegno di legge disciplina inoltre la responsabilità in caso di danni derivanti da attività spaziale, imponendo agli operatori un'assicurazione con massimale di 100 milioni di euro per episodio. Massimali gradatamente inferiori potranno essere stabiliti in base alla dimensione dell'attività spaziale, alle esperienze pregresse dell'operatore o con particolare attenzione nel caso di operatori qualificati come start-up innovative o con finalità esclusiva di ricerca.

Il governo accelera sulla Space economy

 Il Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e all'aerospazio (Comint), con ASI e in consultazione con Mimit, Mef e Mur, elaborerà un Piano Nazionale per l'Economia dello Spazio di almeno cinque anni. Il Piano analizzerà i fabbisogni del settore, favorirà sinergie tra strumenti di finanziamento e definirà politiche per il supporto a pmi e start-up, lo sviluppo delle competenze e la formazione Stem per avvicinare i giovani alle opportunità legate al settore.

Viene istituito un Fondo pluriennale per la Space Economy, con 35 milioni di euro stanziati per il 2025 dal Mimit, per promuovere il settore e far crescere il mercato delle tecnologie spaziali e delle infrastrutture, incluse quelle realizzate nell'ambito del Pnrr e delle collaborazioni internazionali.

Il tema dell'innovazione

 Per facilitare l'accesso di pmi e start-up ai contratti pubblici nel settore spaziale e aerospaziale, in caso di appalti non suddivisi in lotti, è riservata loro una quota di almeno il 10% del valore del contratto.

Il Mimit provvederà alla costituzione di "una riserva di capacità trasmissiva nazionale" attraverso comunicazioni satellitari, utilizzando satelliti e costellazioni in orbita geostazionaria. Il Comint promuoverà la definizione di un livello di ambizione realistico, i costi e il percorso per la realizzazione di una costellazione satellitare nazionale in orbita bassa. Ci sarà poi un Dpcm, d'intesa con Mit, Difesa, Mimit e Mef, con il quale saranno definite le caratteristiche e i requisiti tecnici degli "spazioporti", siti per il lancio, decollo o rientro di veicoli suborbitali o orbitali.

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