Il decreto va avanti con 137 consensi, uno solo in più dei favorevoli allo stop. Il senatore pugliese era diventato famoso dopo il suo voto al "foto-finish" sulla fiducia al governo Conte bis
Lello Ciampolillo © Ansa
Il ddl Zan è salvo per un soffio. Anzi, per un voto. Durante il secondo giro di consultazioni in merito al disegno di legge contro l'omostransfobia, lo scarto tra i favorevoli e contrari si è assottigliato: dai 12 di martedì si è passati a un disavanzo di un solo senatore sulla mozione sospensiva. A mettere in pericolo l'iter sono state le 17 assenze (14 tra i pentastellati e 3 nel Pd), ma il provvedimento si è salvato - con un risultato di 137 contrari alla sospensiva e 135 favorevoli - grazie ai voti di alcuni componenti del gruppo misto, tra i quali compare il nome del pugliese ex 5Stelle Lello Ciampolillo.
Come riporta l'agenzia AdnKronos, Ciampolillo avrebbe deciso all'ultimo momento di votare in aula, permettendo al decreto legge di non essere bloccato dalla sospensiva. Lo stesso senatore ha dichiarato all'agenzia: "Ho salvato il ddl Zan? Pare proprio di sì".
Il voto in extremis al Conte bis- Il senatore Ciampolillo era già balzato agli onori della cronaca lo scorso gennaio, quando durante una votazione per la fiducia al governo Conte bis, si presentò in aula pochi istanti prima che la presidente Casellati dichiarasse ultimata la sessione. La sua preferenza al foto-finish costrinse persino gli addetti ai lavori a ricorrere al "Var" per certificare che fosse realmente in aula prima della chiusura del seggio.
Quattordici i 5Stelle non presenti al voto - Da quanto emerso dai tabulati della votazione, sono 14 i senatori 5Stelle che non erano presenti in aula e che hanno messo a rischio il ddl Zan. Tre invece tra le file del Pd: tra questi il senatore eletto all'estero Francesco Verducci, impossibilitato perché in quarantena. Quattro senatori mancano all'appello anche in Italia Viva. Assente anche Matteo Renzi, impegnato a Firenze per la presentazione del suo nuovo libro.
Assenze anche nel centrodestra - Nella sospensiva, oltre al parere decisivo del senatore Ciampolillo, pesano le assenze anche nel fronte contrario alla legge. Per la Lega non hanno partecipato in sette, tra i quali compare il nome del sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, mentre sono in otto ad aver disertato per Forza Italia. Solo tra i ranghi di Fratelli d'Italia erano tutti presenti al momento del voto.