Renzi spinge per cambiare i punti controversi della legge, come chiedono Salvini e Forza Italia. Il segretario del Pd: "Non capisco questo cambio di passo di Iv dopo l'approvazione alla Camera"
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In una giornata fitta di appuntamenti per il ddl Zan si infiamma la disputa tra Pd e Italia Viva sul provvedimento anti-omofobia. Dopo aver approvato la norma a Montecitorio infatti, in vista del passaggio in Senato Matteo Renzi si mette di traverso e chiede diverse correzioni in corsa in un "asse" con Salvini. Ma Enrico Letta ribatte duro: "Basta con i giochetti, Italia Viva non si presti ai giochi della Lega".
Renzi-Salvini-Tajani e i punti controversi - Con Renzi e Salvini che punterebbero a eliminare dal testo i riferimenti a identità di genere, reati di opinione, attività contro l'omotransfobia a scuola, il segretario del Pd chiede a Italia Viva "coerenza" e auspica che i suoi senatori non cadano in quella che definisce una "trappola" che farebbe naufragare definitivamente il testo.
Iv: "Votiamo il calendario, ma Pd-M5s sbagliano" - Dopo la riunione M5s-Pd-Iv-Leu-Autonomie sul ddl, il capogruppo Iv in Senato Davide Faraone afferma: "Abbiamo apprezzato i grandi passi avanti fatti da Andrea Ostellari (Lega) con il testo che ci ha proposto. Abbiamo chiesto a Pd e M5s di fare altrettanto e verificare possibili soluzioni comuni per salvare la legge. Registriamo il fatto che c'è una spinta di M5s e Pd di andare avanti speditamente prescindendo dalla proposta Ostellari. Ci hanno chiesto di votare il calendario e siccome abbiamo fatto un accordo votiamo il calendario per andare in aula il 13, ma Pd e M5s fanno un errore a non valorizzare il grande segnale arrivato da Ostellari. Il suo testo è vicino ad essere buono per un'intesa". Il testo proposto dalla mediazione Ostellari toglie alcune definizioni come identità di genere e riscrive parti degli articoli 4 e 7 sulla libertà di educazione.
Letta a Renzi: "Siamo seri" - Pd, M5s e Leu puntano ora a fare la conta a Palazzo Madama settimana prossima, in modo che ognuno "si prenda le sue responsabilità". Il messaggio a Renzi è chiaro. "Se sono seri, ce la si fa - dice Letta a "In Onda" -. Non è serio invece sfilarsi, nascondendosi dietro il voto segreto". Che quindi il Pd non intende chiedere.
Salvini: via i passaggi critici - D'altra parte, nelle ultime ore Salvini aveva subito alzato i toni dicendo di essere determinato a togliere "quelli che anche secondo il Santo Padre sono passaggi critici - le scuole, i bimbi la cui educazione spetta a mamma e papà, i reati di opinione" e a concentrarsi invece "sulle punizioni di chi abusa o aggredisce due ragazzi o due ragazze che hanno tutto il diritto di amarsi. Spero che Letta e il Pd non insistano sulla loro strada solitaria perché rischiano di affossare definitivamente la legge".
L'affondo di Renzi - Dello stesso rischio ha parlato Renzi sottolineando che, con lo scrutinio segreto, la maggioranza che sostiene il ddl ha 10-15 voti di differenza e che alcuni senatori (non quelli di Iv, ha detto) sono pronti ad affossarla. Ma Letta è convinto che siano solo "giochetti" e lancia a Renzi un appello alla coerenza. Auspicando che il testo vada in Aula a Palazzo Madama il 13 luglio senza modifiche.