A "Dritto e Rovescio" il leader del M5s e il ministro delle Infrastrutture
"Il decreto anti rave è una norma raccapricciante, da Stato di polizia, buona da regimi dittatoriali, da dittature sudamericane che ci hanno abituato nella storia a questi reati". Così Giuseppe Conte leader del M5s a "Dritto e Rovescio" discute sulla natura del decreto anti rave che, a pochi giorni dalla sua approvazione in Consiglio dei ministri, già potrebbe essere modificato. Dall'altro lato però Matteo Salvini ministro delle Infrastrutture, sempre su Rete 4 intervistato poco dopo, risponde: "Il fatto che il Governo abbia previsto che l'Italia non possa più essere luogo di illecito mi sembra normale".
"Al rave party di Modena - continua il leader della Lega - c'erano armi e droga. Non è normale che arrivino da mezza Europa migliaia di persone che spacciano e consumano droga occupando abusivamente una proprietà privata. Perché queste cose non vengono fatte in Germania, in Francia e in Svizzera? - chiede Salvini che poi risponde - Perché lì le forze dell'ordine intervengono. Da questa settimana anche l'Italia torna a essere un Paese dove le regole sono rispettate". Ma per Giuseppe Conte non ci sarebbe la necessità di introdurre un nuovo reato. "Se si tratta di contrastare l'illegalità - considera il leader dei Cinque stelle - abbiamo già norme e reati e sono il primo, con la mia forza politica, a dire che non dobbiamo permettere iniziative che configurano reati".
Secondo il leader del M5s il decreto anti rave non avrebbe nulla a che fare con quanto accaduto a Modena. "È stato gestito con le leggi attuali. Quella lì è già riconosciuta dalle nostre leggi come una manifestazione illegittima perché comporta l'occupazione di un suolo altrui e già non è permesso lo spaccio di stupefacenti. Si tratta - considera Conte - di una serie di reati che già sono contemplati dalle norme, per questo motivo la polizia è potuta intervenire e chiedere lo sgombero. Le forze di polizia hanno gestito il tutto benissimo, ma con leggi già esistenti", conclude.