"Le risorse per altre misure, centri per impiego, flat tax, assunzioni straordinarie per le forze dell'ordine, truffati per le banche - si legge in una nota di Palazzo Chigi - sono previste in altri capitoli di spesa"
"Il Def è alle Camere e conferma gli obiettivi, i tempi di attuazione delle riforme e le cifre. Ci saranno oltre 16 miliardi per reddito di cittadinanza e riforma Fornero (quota 100). Previsti 9 miliardi per il reddito e pensioni di cittadinanza e 7 per la quota cento. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.
"Le risorse per altre misure, centri per impiego (1 mld), flat tax (2), assunzioni straordinarie per le forze dell'ordine (1), truffati per le banche (1,5) - si legge ancora nella nota - sono previste in altri capitoli di spesa".
Tria: "Crescita è obiettivo realistico" - L'Italia deve crescere "più rapidamente del resto d'Europa" e recuperare il "terreno perso negli ultimi vent'anni": un obiettivo che il ministro dell'Economia Giovanni Tria definisce, nella premessa alla nota di aggiornamento al Def , "ambizioso ma realistico" al punto che i paletti fissati dal governo potrebbero addirittura, assicura, essere superati.
Pil +1,5%, +1,6% nel 2020, +1,4% nel 2021 - E così nonostante le stime del Pil per quest'anno vengano riviste al ribasso, quelle del prossimo triennio sono confermate rispettivamente all'1,5% per il 2019, l'1,6% per il 2020 e 1,4% nel 2021. Confermate anche alcune delle promesse gialloverdi, dal reddito di cittadinanza alla riforma della Fornero per un totale di 21,5 miliardi di impegni il prossimo anno.
Stop aumenti Iva nel 2019, ma parziali nel 2020-2021 - La coperta delle risorse è però corta e quindi l'esecutivo riesce a sterilizzare solo in parte l'aumento dell'Iva: non salirà nel 2019 mentre tornerà ad innalzarsi parzialmente nel biennio successivo.
Le misure viaggeranno su un doppio binario, sfruttando anche i cosiddetti disegni di legge collegati ma, dopo la guerra di cifre che si è consumata nelle ultime ore fra gli alleati di governo, viene confermata la dote di "nove miliardi per reddito e pensioni di cittadinanza e sette per la quota cento, a cui vanno aggiunti un miliardo per i centri per impiego, due per la flat tax, un miliardo per le forze dell'ordine e un miliardo e messo per i truffati delle banche. Ipotizza anche incentivi per spingere le auto elettriche e ridurre le auto diesel e a benzina.
Da interventi Manovra impatto su Pil di +0,6% - "Con gli interventi previsti in Manovra - si legge nel documento - il governo spingerà la crescita di 0,6 punti percentuali nel 2019, di 0,5 nel 2020 e di 0,3 nel 2021". In particolare nel 2019 la rimodulazione delle imposte indirette darà una spinta di 0,2 punti, le misure espansive per crescita e innovazione di 0,7 punti e le politica invariate di 0,1 punti ma le coperture previste freneranno il Pil di 0,4 punti: in conclusione la crescita nel complesso sarà di 0,6 punti.(
Peggiora deficit strutturale, nel 2019 all'1,7%: rinviato il pareggio di bilancio - Tornando al quadro macro, il Def però mostra come a peggiorare sia il deficit strutturale, cioè la misura su cui l'Ue valuta i miglioramenti dei conti pubblici dei Paesi: questo "numeretto" peggiorerà il prossimo anno di 0,8 punti percentuali passando dallo 0,9% di quest'anno all'1,7% per poi rimanere stabile su questo livello anche nel 2020 e nel 2021. Rinviato poi sine die il pareggio di bilancio "strutturale", previsto in precedenza nel 2020, quando "la crescita e la disoccupazione saranno tornati ai livelli precrisi".
Cala il debito pubblico, ma non rispetta regole Ue - Il governo per contro registra una progressiva discesa del debito pubblico che passa dal 131,2% del 2017 al 126,7% del 2021, attestandosi al 130,9% di quest'anno. La stima di riduzione del rapporto debito/Pil nel 2020, "incorpora l'ipotesi di introiti da privatizzazioni e da altri proventi finanziari per circa lo 0,3% del Pil", che equivale a circa 10 miliardi, "in entrambi gli anni 2019 e 2020".
E seppure non si esclude la possibilità di una "riduzione più accentuata" proprio su questo fronte "qualora si realizzi una maggior crescita", l'esecutivo si trova a dover ammettere di non rispettare la cosiddetta regola del debito "dato che il rapporto debito/PIL nel 2021 è previsto eccedere il benchmark di 3,9 punti percentuali".
Verso abolizione patto di stabilità interno - Nel documento si legge inoltre come il governo intenda procedere con "l'abolizione del patto di stabilità interno, che limitava le capacità di intervento degli enti locali". Inoltre è prevista "la riforma del codice degli appalti per rendere più snella e trasparente la gestione degli acquisti e delle forniture della P.a.".
Voto Camere forse già giovedì - Il percorso della nota di aggiornamento al Def inizierà contemporaneamente sia alla Camera sia al Senato. Secondo fonti parlamentari, le risoluzioni potrebbero essere votate lo stesso giorno in entrambi i rami del Parlamento già giovedì prossimo. L'ufficialità del calendario si avrà solo venerdì, al termine delle riunioni degli uffici di Presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama.