La società si scaglia contro le parole del ministro del Lavoro: "Perturba l'andamento del titolo, valutiamo azioni legali". La controreplica del vicepremier: "Benetton più veloci a querele che alle scuse"
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Il tema delle crisi aziendali continua ad agitare il governo, con il vicepremier Luigi Di Maio che prende una posizione netta su due fronti: ex Ilva e Alitalia. "Se si dice che ha ragione ArcelorMittal si danneggia la trattativa per l'ex Ilva", afferma alludendo alle parole di Matteo Salvini. Sulla questione di Atlantia, invece, dichiara che "è decotta, farebbe perdere valore anche agli aerei". Dura la reazione della società: "Valutiamo azioni legali".
"Sulla questione di Atlantia, se abbiamo detto a Genova che revocavamo le concessioni autostradali, il giorno in cui in maniera coerente lo faremo quell'azienda perderà valore in Borsa. Non può essere coinvolta nelle trattative per salvare Alitalia, altrimenti perderanno valore anche gli aerei", ha affermato il ministro del Lavoro.
La replica di Atlantia - Da parte sua Atlantia sottolinea che le dichiarazioni odierne di Di Maio "perturbano l'andamento del titolo Atlantia in Borsa, anticipando la presunta conclusione di un procedimento amministrativo che il ministro Toninelli ha affermato solo ieri 'essere ancora in corso', e determinano gravi danni reputazionali per la società". "Si ricorda infine - conclude la nota - che Atlantia è il leader mondiale nel settore delle concessioni autostradali e aeroportuali, con oltre 14mila km di rete e 30mila dipendenti nel mondo".
La controreplica di Di Maio: "Benetton più veloci a querele che alle scuse" - Il botta e risposta è proseguito con la controreplica di Di Maio. "I Benetton sono stati più veloci oggi a rispondere al sottoscritto (minacciando azioni legali) che a chiedere scusa ai familiari delle vittime di Genova. Se a questi gruppi di potere tocchi il portafogli, è la fine. E se qualcuno vuole sfilarsi o tagliare la corda, problema suo. Il cambiamento richiede coraggio, il M5s non tradisce i cittadini".
La risposta di Di Maio sulla vicenda ArcelorMittal arriva all'indomani delle parole di Salvini che ha sottolineato come "con 15mila posti di lavoro non si scherza", affermando che avrebbe mantenuto "le garanzie legali" per i manager perché "non si può cambiare un contratto in corso d'opera". Una chiara frecciata alla scelta M5s di eliminare le immunità.
"Ho proposto una serie di alternative che consentiranno a Mittal di andare avanti - ha precisato Di Maio in un'intervista a Porta a Porta -. Sono d'accordo che non può pagare per gli errori del passato ma nessuno può dire allo Stato che chiude se non fa una legge. Al centro ci sono i cittadini di Taranto non le multinazionali".
Salvini a Di Maio: "Non scherzare sul lavoro" - Sulla questione Atlantia è tornato Matteo Salvini, che ha bacchettato il vicepremier del M5s: "Ci sono dei problemi giudiziari. Chi ha dei morti sulla coscienza paga e pagherà, io non faccio il giudice. Poi ci sono aziende che danno migliaia di posti di lavoro e prima di dire sono 'decotte' bisogna pensare che ci sono in ballo migliaia di posti di lavoro".
Tavolo al Mise con sindacati il 9 luglio - Nel frattempo il ministero dello Sviluppo Economico ha convocato per il 9 luglio alle ore 16 il tavolo con i sindacati sulla situazione dell'ex Ilva, ora Arcelor Mittal. La riunione sarà presieduta da Di Maio. Il tavolo, spiega una nota del Mise, è stato convocato "per effettuare il monitoraggio dell'accordo sindacale a seguito delle azioni unilaterali di ArcelorMittal".