"Non metto in discussione l'esecutivo per la mia persona", ha affermato. Il titolare del dicastero della Famiglia: "Allora indagate tutto il Cdm"
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Sul caso Diciotti arriva Matteo Salvini a calmare le acque nella Lega. Il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, che si è schierato al fianco del suo vicepremier, aveva attaccato il M5s propenso a votare sì alla richiesta di processo affermando: "Ci saranno delle conseguenze, indaghino tutto il Cdm". Ma Salvini lo corregge subito e ribadisce: "Ci sono tante cose da fare, abbiamo cominciato un percorso. Figuriamoci se metto in discussione il governo per la mia persona".
"Non è normale - ha aggiunto il titolare del Viminale - che venga messo sotto accusa un ministro perché ha applicato quanto promesso in campagna elettorale. Come voteranno i parlamentari del M5s lo lascio decidere a loro".
"Dovrebbe essere indagato tutto il Cdm" - In un'intervista a La Stampa, Fontana aveva dichiarato: "Penso che le ragioni giuridiche e storiche stiano dalla parte di Salvini. Chiaramente se il M5s dovesse scegliere di autorizzare la richiesta del Tribunale dei ministri di Catania di processare Salvini, ci saranno delle conseguenze politiche. Indagate anche me a questo punto. Sono nello stesso governo, condivido le azioni, sono quindi un complice. Anzi, dovrebbe essere indagato tutto il governo visto che in Consiglio dei ministri non ho mai sentito dei distinguo rispetto alla sua azione. Forse non tutti hanno l'intelligenza o il coraggio di capire quanto grave sia questa situazione".