La decisione, spiega il senatore Berrino di Fratelli d'Italia, è stata presa per la "necessità di procedere con celerità all'approvazione del ddl"
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Il senatore di Fratelli d'Italia Gianni Berrino ha ritirato gli emendamenti presentati al ddl sulla diffamazione dopo le polemiche degli ultimi giorni. "FdI ha presentato un ddl per eliminare la pena detentiva per il reato di diffamazione per garantire maggiormente la libertà di stampa - ha spiegato il senatore -. In linea con la sentenza della Consulta, avevo presentato due emendamenti per garantire la piena tutela delle persone offese da meccanismi di 'macchina del fango'. La necessità di procedere con celerità all'approvazione del ddl mi ha convinto a ritirare gli emendamenti che, in ogni caso, alleggerivano sensibilmente le pene attualmente previste".
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Da Forza Italia e Noi Moderati arrivano reazioni di sollievo. Il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, e il senatore Pierantonio Zanettin, capogruppo azzurro in Commissione Giustizia a Palazzo Madama commentano in una nota: "Bene che si sia chiarito che la maggioranza non ha mai inteso ripristinare il carcere per i giornalisti che si rendano colpevoli del reato di diffamazione. Forza Italia è sempre e innanzitutto per la libertà, che però non deve in alcun modo essere confusa con una ‘licenza di diffamare'". Noi Moderati, che si era opposto apertamente all'emendamento, ha parlato di una "vittoria del buon senso".
"Fratelli d'Italia ci ha provato, ma il tentativo di prevedere il carcere per il giornalisti è fortunatamente fallito. Possono dire quello che vogliono, possono provare a giustificare il ritiro di quei vergognosi emendamenti con le esigenze di procedere spediti sul ddl diffamazione, ma la verità è che il partito di Giorgia Meloni si è ritrovato isolato alla testa dell'ennesima battaglia assurda contro la libertà e l'indipendenza della stampa. Resta comunque inquietante anche solo il tentativo che è stato messo in campo. Teniamo la guardia alta affinché nuovi rischi del genere non abbiano alcun tipo di spazio". Così la capogruppo M5S in commissione giustizia al Senato Ada Lopreiato e l'esponente M5S in commissione di vigilanza Rai Dolores Bevilacqua.
In linea generale "c'è preoccupazione sulla libertà di stampa" in Italia, per questo come Pd "contrasteremo la proposta del carcere per la diffamazione". Lo ha riferito la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, alla Stampa Estera. "Come lo chiameremmo un governo che cerca di restringere gli spazi di informazione libera, che rende la Rai tele Meloni, che cerca di allargare la sua influenza con operazioni come quella allo studio tra Eni e Angelucci, che attacca la magistratura? Sono cose che abbiamo già visto in Europa e voi ne siete testimoni. È una deriva che non siamo disposti a tollerare", ha sottolineato la leader dem.
Infine, il commento di Alessandra Costante, segretaria generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana. "Il senatore di FdI Gianni Berrino ritira gli emendamenti sul carcere al ddl Diffamazione. Erano emendamenti ingiusti e incivili che avrebbero portato l'Italia ai confini dell'Ungheria. Di questo, fortunatamente, si è accorto un pezzo della maggioranza, alla quale ora ci rivolgiamo nella speranza che, assieme alle altre forze politiche democratiche, si metta al lavoro per rendere più europeo il disegno di legge sulla diffamazione, che per l'informazione ha comunque molte criticità".