Il vicepremier: "Per noi le persone non sono numeri. Le imprese oneste non hanno nulla da temere". Conte: "Recuperiamo la dignità dei lavoratori"
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Con il decreto dignità "diamo un colpo mortale al precariato, licenziando il Jobs Act. Diamo un colpo mortale alla parte più insidiosa della burocrazia, per cui ci diranno che vogliamo favorire gli evasori quando vogliamo favorire i cittadini onesti. Siamo il primo Paese in Ue che dice stop al gioco d'azzardo, e diciamo no alle multinazionali che vengono qui, prendono soldi e delocalizzano". Lo ha spiegato il vicepremier, Luigi Di Maio, a Palazzo Chigi.
"Abbiamo creato il decreto dignità perché per noi le persone tornano a essere persone - ha precisato Di Maio -, non più numeri, indici, bancomat. Devono avere diritto alla dignità, alla vita. Il lavoro precario che ha abusato dei giovani in questi anni è una piaga che sta danneggiando la nascita di nuove famiglie, combattere il precariato con queste misure permette la crescita demografica, perché con meno precariato e più serenità i giovani e meno giovani potranno farsi una famiglia, significa meno stress e meno depressione e più serenità della vita".
"Imprese oneste non temano nulla" - Il vicepremier ha poi tranquillizzato il mondo delle aziende: "Con questo decreto si tutelano i lavoratori onesti, senza danneggiare le imprese oneste: chi non abusa non ha nulla da temere. Agli imprenditori dico che saremmo dalla vostra parte per far calare il costo del lavoro".
"Critiche da chi massacrò diritti" - "In questo Paese tanti giovani sono nel vortice della precarietà. Non si possono ignorare come hanno fatto quelli di prima. Oggi le critiche vengono da chi ha massacrato questi diritti sociali, invece di difenderli", ha detto ancora il ministro del lavoro sottolineando come "ieri eravamo un governo di destra, ora di sinistra. E' che finalmente siamo un Paese orgoglioso di essere l'Italia, con un governo che comincia a difendere le fasce più deboli della popolazione".
"In arrivo taglio del costo del lavoro selettivo" - Di Maio si è concentrato poi sulle agevolazioni alle imprese: "Non solo lavoreremo sulla sburocratizzazione, che vale decine di miliardi ma abbasseremo il costo del lavoro, lavoreremo in ambiti selettivi come il Made in italy e le tecnologie che meritano una marcia in più perché ci faranno dare più posti di lavoro alle persone".in arrivo un taglio del costo del lavoro selettivo
"Basta testimonial vip del gioco d'azzardo" - In conferenza stampa, il vicepremier ha poi spiegato alcuni aspetti della lotta alla ludopatia: "Migliaia di famiglie sono finite sul lastrico. Per fermare l'azzardopatia smettiamola con i messaggi subliminali, con la pubblicità, con i testimonial famosi che sponsorizzano questi brand. Nella lotta alla azzardopatia, il 2018 non prevede alcun tipo di copertura, nel 2019-2020 abbiamo insieme all'agenzia dei monopoli un piano di contrasto al gioco di azzardo illegale che ci permetterà di drenare soldi nelle casse dello Stato".
"Affari giochi caleranno ma tutela salute italiani" - "Secondo me è un mondo, quello del gioco d'azzardo, che si è allargato un po' troppo a scapito della nostra spesa sanitaria e delle persone - ha proseguito Di Maio -. Noi avevamo questi punti nei nostri programmi quando ci siamo candidati, siamo stati votati per un giro di vite significativo nel gioco d'azzardo. Gli affari del settore saranno ridimensionati ma dall'altra parte c'è uno Stato che ha una spesa sanitaria enorme per affrontare azzardopatia. Non c'è scusa che tenga quando parliamo della salute mentale e fisica degli italiani".
Conte: "Recuperiamo dignità lavoratori" - Presente in conferenza stampa al fianco di Di Maio, il premier Giuseppe Conte ha precisato: "Sono particolarmente lieto come presidente di questo governo del fatto che il primo decreto approvato in materia sociale sia sul recupero della dignità dei lavoratori e delle imprese. Abbiamo adottato misure che contrastano la dimensione precaria del lavoro, noi riteniamo che la dimensione precaria sia una dimensione normativa e esistenziale che non può protrarsi nel tempo incondizionatamente e che non può essere l'unica misura dei rapporti di lavoro. In passato i dati sull'occupazione segnavano non il precariato, ma l'iperprecariato. E i tanti ministri del passato, quando li citavano, facevano arrabbiare i cittadini".
"Tutto il governo vuole i conti in ordine" - Secondo il presidente del Consiglio "non è il ministro dell'Economia che ha premura per i conti in ordine. Io per primo e tutti i ministri abbiamo questa premura, ci mancherebbe, non stiamo parlando di marcare differenze e distanze, al Consiglio dei ministri sono sedute tutte persone ragionevoli che hanno a cuore il bene del Paese".