Dopo aver registrato l'ok del Senato il 23 ottobre, il decreto sulla Giustizia civile passa con 317 voti a favore e 182 contrari
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Arriva il sì definitivo dell'Aula della Camera al decreto legge sulla Giustizia civile. I voti a favore sono stati 317, 182 i contrari. Il governo aveva posto la questione di fiducia. Il decreto aveva già incassato l'ok del Senato lo scorso 23 ottobre.
Ecco i punti salienti del decreto:
Nuova prescrizione - Il nuovo sistema della prescrizione entra in vigore dopo la sentenza di condanna di primo grado, a seguito del vigore della legge, per scoraggiare la tendenza a dilatare i tempi dei processi. Tutte le sentenze di primo grado saranno definite dal nuovo regime.
Altra novità riguarda il contrasto alla criminalità economica con l'introduzione e reintroduzione dei reati di autoriciclaggio e falso in bilancio.
Tempi dei processi – Uno degli obiettivi del decreto legge è il dimezzamento dell'arretrato del processo civile. Si punta a dare una sforbiciata ai tempi dei processi, riducendoli entro il limite dei mille giorni (un anno in primo grado).
Negoziazione – Un altro obiettivo è ridurre i contenziosi ed evitare di portare davanti al giudice tutto ciò che non sia strettamente necessario. Ad esempio, divorzi e separazioni saranno portate davanti ad un'altra autorità nel caso in cui ci sia il consenso di entrambi le parti in gioco.
La legge disincentiva le cause temerarie, allo scopo di garantire processi più rapidi, mentre viene agevolata la negoziazione fra le parti senza passare dal giudice. La negoziazione, condotta con l'assistenza dei legali, deve essere comunque tentata prima di recarsi dal giudice quando si tratta di richieste di pagamenti di somme entro i 50mila euro.
Il giudice stesso può invitare le parti a procedere alla negoziazione. Le parti decidono sui tempi, che comunque non devono superare i 4 mesi e non devono essere inferiori a un mese.
I magistrati – La responsabilità civile delle toghe resta indiretta e aumenta la rivalsa sullo stipendio del magistrato in caso di condanna nei confronti dello Stato: dal 30% al 50%.
Le ferie dei magistrati passano da 45 a 30 giorni. Pesante riduzione anche per i periodi nei quali Tribunali e Procure lavorano a regime ridotto, assicurando le urgenze e sospendendo l'attività ordinaria: prima tale sospensione feriale andava dal 1 agosto al 15 settembre, ora dal 1 al 31 agosto.
Separazione e divorzi – Anche nel caso di divorzi e separazioni non è più necessario il ricorso al giudice. La negoziazione assistita si applica a separazioni e divorzi consensuali, quando non ci sono figli minori o maggiorenni portatori di handicap o non economicamente autosufficienti.
L'avvocato trasmette all'ufficiale di stato civile del Comune copia autenticata dell'accordo raggiunto. In presenza di figli minorenni o maggiorenni non autosufficienti a livello economico o con handicap, l'accordo concluso va trasmesso entro 10 giorni al procuratore della Repubblica presso il tribunale competente.
Il procuratore autorizza l'accordo se ritiene che risponda all'interesse dei figli, altrimenti lo invia entro 5 giorni al presidente del Tribunale, che ha tempo 30 giorni per chiamare le parti a comparire.
Anche in questa caso è prevista una semplificazione: i coniugi potranno, sempre in assenza di figli minorenni o con handicap o non autosufficienti, comparire davanti all'ufficiale di stato civile, senza l'obbligo di assistenza legale, per trovare un accordo di separazione o scioglimento delle nozze, a condizioni concordate. La mancata comparizione comporta la mancata conferma dell'accordo.