Il terzo decreto "Cutro 2" è stato approvato con i soli voti di maggioranza
© Ansa
Il terzo decreto sui migranti "Cutro 2", che la Camera ha approvato con i soli voti di maggioranza, modifica in maniera significativa la disciplina sull'accoglienza dei minori e il diritto alla difesa degli stranieri. Questo in estrema sintesi il contenuto del testo che ora passa all'esame del Senato.
Una delle norme più discusse è quella, introdotta in Commissione Affari Costituzionali con un emendamento della Lega, che dà la possibilità di tenere reclusi, fino a 5 mesi, nei Centri di detenzione per adulti anche i minori non accompagnati che abbiano compiuto i 16 anni.
Si allunga da 30 a 45 i giorni la reclusione dei migranti non accompagnati che non abbiano compiuto i 16 anni nei Centri destinati all'accoglienza dei minori.
In caso di flussi migratori intensi si dà la possibilità di sforare i limiti massimi di capienza del 50% nei Centri per minori e del 100% in quelli per adulti.
Se i minori non hanno documenti, si consentono pratiche di misurazione (ad sempio delle ossa), "rilievi antropometrici o accertamenti sanitari" autorizzati dal Pm in forma scritta. In caso d'urgenza, il via libera potrà essere orale. Si parla di un margine di errore di 2 anni.
Si consente di realizzare nuovi Cas (Centri di Accoglienza straordinaria) per i minori fino ad un massimo di 50 posti ognuno.
Se l'impugnazione presentata dal migrante contro l'espulsione viene dichiarata inammissibile, il difensore non ha diritto alla liquidazione del compenso e il magistrato ne deve dare atto nel "provvedimento decisorio".
Non può entrare in Italia chi è condannato, anche con sentenza non definitiva, per lesioni personali ai danni di incapaci, minori o infermi o con prognosi di oltre 20 giorni. Porte chiuse anche a chi ha commesso reati "relativi a pratiche di mutilazione genitale femminile" e che abbiano comportato "lesioni permanenti al viso".
Si riduce da 30 a 15 giorni (e da 60 a 40 giorni se chi ricorre risiede all'estero) il termine per presentare ricorso contro l'espulsione di stranieri con il permesso di soggiorno UE di lungo periodo.
Si assegnano ispettori e sovrintendenti di Polizia in ambasciate e consolati fino 20 unità. E si stabilisce che la domanda di protezione internazionale non si perfezioni nel caso in cui lo straniero non si presenti in Questura per gli adempimenti richiesti.
Si dispone la riduzione da 12 a 9 mesi del periodo di sospensione della domanda nel caso in cui il richiedente asilo si allontani senza giustificazione dai Centri di accoglienza o si sottragga al trattenimento negli hotspot e nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio (CPR).
Per la loro tutela c'è solo un ordine del giorno presentato dalle opposizioni. Con questo si impegna il governo "a verificare compatibilmente con le risorse disponibili a normativa vigente" la possibilità di "indirizzare le donne migranti vittime di violenza accertata dai servizi socio-sanitari territoriali di riferimento, a percorsi presso le reti territoriali anti-violenza e a creare sezioni specifiche nell'ambito dei Centri Sai, prevedendo in tempi rapidi le risorse necessarie". Al momento restano nei Centri di detenzione.