L'iter ora prevede il passaggio al Senato con conversione completata, e dunque voto definitivo entro il 17 aprile
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Via libera della Camera alla fiducia posta dal governo sul dl Superbonus: 185 i voti favorevoli e 121 i contrari. Il decreto legge prevede misure urgenti in materia di cessione dei crediti. Lunedì è in programma la discussione sugli ordini del giorno alla quale seguiranno, martedì, le dichiarazioni di voto conclusive e la votazione finale sul provvedimento. Tra le principali novità vi è la proroga al 30 settembre 2023 per il Superbonus al 110% per i lavori effettuati su villette e case unifamiliari, la possibilità di usufruire ancora dello sconto in fattura e della cessione del credito per i lavori effettuati nelle zone sismiche e nei territori delle Marche colpiti da alluvione.
Dopo il voto finale previsto martedì 4 aprile, il provvedimento passa all'esame del Senato per la seconda lettura. Il termine per la conversione in legge scade il 17 aprile.
Per porre un freno all'aumento dei crediti legati ai bonus edilizi, ormai di difficile smaltimento, il decreto, approvato a metà febbraio dal Cdm, ha vietato la possibilità di usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per le spese sostenute per i nuovi interventi di recupero del patrimonio edilizio, efficienza energetica, Superbonus, facciate. Resta comunque la possibilità per il proprietario dell'immobile di usufruire direttamente della detrazione fiscale.
Sono state previste tuttavia alcune deroghe al divieto, come nel caso di lavori con il Superbonus per i quali sia stata già presentata la Cila o, nel caso dei condomini, sia stata anche adottata la delibera assembleare. Nel corso dell'esame alla Camera sono state poi inserite ulteriori deroghe. Ancora da definire, invece, l'annunciato strumento finanziario, di natura privatistica, per sbloccare lo stock dei crediti incagliati (per un ammontare stimato tra 15 e 19 miliardi), fermo nei cassetti fiscali delle imprese esecutrici dei lavori e dei cittadini proprietari di immobili oggetto di interventi.
A questa "piattaforma" dovrebbero partecipare banche, istituti finanziari e grandi aziende pubbliche. Intanto, dopo la moral suasion esercitata dal ministero dell'Economia e delle finanze, diverse banche avrebbero ripreso ad acquistare i crediti, anche rassicurate dalle norme introdotte nello stesso decreto che, delineando il perimetro della responsabilità solidale in caso di truffe, escludono dalla responsabilità i cessionari che dimostrino di aver acquisito il credito e sono in possesso della documentazione idonea sulle opere da cui il credito origina.
Di seguito le principali modifiche introdotte nel corso dell'esame alla Camera.
Proroga al 30 settembre 2023 del Superbonus edilizio al 110% nel caso in cui al 30 settembre dello scorso anno sia stato eseguito il 30% delle opere.
Per i lavori che non richiedono permessi o altri titoli abilitativi, si potrà continuare a usufruire dello sconto in fattura o della cessione del credito per le spese sostenute per interventi per i quali al 17 febbraio 2023 (data di entrata in vigore del decreto) non siano stati versati acconti, a fronte di un'autocertificazione da parte del cedente il credito e da parte del cessionario che attesti l'avvio dei lavori prima di quella data.
E' passato l'emendamento che deroga dallo stop allo sconto in fattura e cessione del credito per le spese sostenute per l'eliminazione delle barriere architettoniche.
La cessione del credito o lo sconto in fattura per gli interventi relativi al Superbonus continuano ad applicarsi per i lavori nelle aree classificate a rischio sismico alto o medio compresi in piani di recupero edilizio o di riqualificazione urbana, approvati dai consigli comunali prima del 17 febbraio e che concorrano al risparmio energetico e all'adeguamento antisismico dei fabbricati.
Possono continuare a usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura gli interventi effettuati su immobili situati nelle Marche danneggiati dalle alluvioni del 2022 e per i quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza.
Resta la possibilità della cessione del credito o dello sconto in fattura anche per i lavori edilizi (diversi dal Superbonus) effettuati su Iacp, edifici di Onlus e cooperative a condizione che i componenti dei consigli di amministrazione non abbiano percepito compensi o indennità di carica.
Sono ammessi alla detrazione del 110% e possono utilizzare la cessione del credito o lo sconto in fattura i progetti di variante alla Cila anche se presentati dopo 17 febbraio.
Le banche, le assicurazioni e le istruzioni finanziarie che hanno esaurito la loro capienza fiscale potranno utilizzare crediti fiscali 2022 derivanti da bonus edilizi per acquistare Btp con scadenza almeno decennale. Potrà essere utilizzato per l'acquisto dei BTP un ammontare di crediti fino al 10% di quelli scontati annualmente. I Btp, di emissione ordinaria, potranno essere sottoscritti a partire dal 1 gennaio 2028.
Arriva la norma che "salva" i crediti maturati nel 2022 e che il 31 marzo 2023 rischiavano di scadere per la mancata definizione del contratto di cessione con la banca e la relativa comunicazione dell'Agenzia delle Entrate. Con un emendamento del relatore è stato previsto che la comunicazione all'Agenzia delle Entrate della cessione del credito può essere effettuata anche se il contratto di cessione non sia stato concluso.
I cessionari che acquistano da una banca i crediti derivanti da bonus edilizi sono esclusi dalla responsabilità solidale in caso di agevolazioni indebitamente percepite, se la banca ha rilasciato un atto di possesso della specifica documentazione sulle opere che attestano il credito.
In arrivo la possibilità per i privati che hanno usufruito del Superbonus senza cessione del credito o sconto in fattura di spalmare in dieci anni il credito fiscale corrispondente, anziché in quattro o cinque anni. La norma è stata introdotta per consentire di usufruire a pieno dell'agevolazione fiscale a chi ha redditi più bassi e risulterebbe incapiente.