L'inchiesta di "Quarta Repubblica" sull'utilizzo di banche dati per la raccolta di informazioni su politici e vip
"Il ruolo di Antonio Laudati è sempre stato quello nell'ambito delle sue funzioni", così l'avvocato Andrea Castaldo difensore del magistrato, in forza alla procura nazionale antimafia, coinvolto nell'inchiesta della Procura di Perugia sul presunto dossieraggio di centinaia tra politici e vip. "Sulla base di accertamenti pre investigativi ha dato impulso ad attività che poi sono sfociate in procedimenti", spiega il legale ai microfoni di "Quarta Repubblica". Al sostituto procuratore antimafia la Procura del capoluogo umbro contesta tre episodi sull'accesso abusivo di informazioni materialmente eseguiti dal tenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano. In particolare, secondo gli inquirenti, Laudati avrebbe sollecitato un'inchiesta sul presidente della Federcalcio Gabriele Gravina.
Raggiunto telefonicamente dal programma di Rete 4, Castaldo chiarisce che al pm Laudati finora "non è stato contestato alcun ruolo relativo ad accessi abusivi in riferimento alle personalità politiche". Tra gli oltre 300 soggetti pubblici spiati figurano ministri e parlamentari di centrodestra ma spiccano anche gli ex premier Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Oltre a Striano e Laudati, al momento sono una quindicina gli iscritti nel registro degli indagati. La Lega, intanto, chiede le audizioni dei vertici presenti e passati di Guardia di Finanza e Antimafia.