Niente scarpe da ginnastica

Dress code alla Camera, politici vestiti in modo "decoroso": Fratelli d'Italia chiede una svolta

Un ordine del giorno presentato dal partito di maggioranza suggerisce linee guida per rispettare la "sacralità istituzionale". Ma se una prima versione del testo conteneva indicazioni esplicite (su cravatta e sneaker ad esempio), la riformulazione è più vaga

28 Lug 2023 - 09:22
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Il dress cose non è un dettaglio, soprattutto in certi luoghi istituzionali. Fratelli d'Italia chiede una svolta nell'abbigliamento dei parlamentari alla Camera dei Deputati (dove, a differenza di quanto avviene al Senato, non c'è ad esempio l'obbligo della cravatta) in modo che i politici siano vestiti in modo "dignitoso e decoroso". Aspetto questo che è racchiuso in un ordine del giorno allegato al bilancio interno della Camera che, complessivamente, sarà votato il 2 agosto dall'Aula.

La sacralità che impone il decoro - Oltre al citato ordine del giorno, è previsto anche un altro odg che suggerisce di allestire spogliatoi per chi arriva a Montecitorio in bici, per potersi cambiare. A firmare il documento contenente le linee guida sul dress code è Salvatore Caiata, ex grillino ed ex presidente del Potenza calcio, dal 2019 passato a Fratelli d'Italia, secondo il quale l'istituzione ha una sua "sacralità", sancita nello Statuto albertino e poi nella Costituzione, che impone un decoro e una forma che non possono prescindere dalla sostanza. 

Modello Fanfani - Non basta, insomma, l'obbligo della giacca che vale oggi per tutti gli uomini che varcano la soglia di Montecitorio e che segna la differenza con Palazzo Madama. Qui dovrebbe servire anche la cravatta, seguendo un'impostazione che tanti associano alla lunghissima presidenza di Amintore Fanfani. E subito viene in mente il radicale Roberto Giachetti, seduto da vicepresidente allo scranno più alto della Camera senza la cravatta.

Cravatta e niente sneakers nella prima versione del testo - La prima versione di questo ordine del giorno, comunque, era piuttosto esplicita, in quanto chiedeva di valutare l'obbligo di "indossare sempre la cravatta per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile" (come si legge nella richiesta rivolta all'Ufficio di presidenza e al collegio dei questori)e di bandire le scarpe da ginnastica per tutti. Un potenziale dress code che avrebbe fatto discutere, anche pensando al clima torrido dell'estate. 

Testo riformulato e più vago - In ogni caso, il testo è stato poi riformulato, diventando più vago e senza contenere gli espliciti esempi di cravatta e sneaker. Resta l'invito a "valutare l'opportunità" di introdurre regole per un abbigliamento "consono alle esigenze di rispetto della dignità e del decoro dell'istituzione". Un impegno decisamente più difficile da attuare, senza entrare nel dettaglio di quali scarpe e vestiti siano più o meno decorosi. Insomma viene lasciato un più ampio margine ma anche un criterio opinabile sulle scelte da parte dei singoli politici. 

Il precedente di "Montecitorio beach" - Nell'estate del 2019 era stato sempre un esponente di Fratelli d'Italia, Federico Mollicone, ad aprire il dibattito sul dress code alla Camera: il deputato pubblicò su Facebook foto di colleghe con un look, a suo dire, inadatto, nonostante il caldo. "Benvenuti a Montecitorio beach", aveva scritto nel post, attaccando le scollature di alcune parlamentari.

"Montecitorio beach": il deputato Mollicone contro le colleghe

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