"Fanno l'elettroshock ai bambini", queste le accuse che furono rivolte dall'allora esponente M5s ai dem durante la campagna elettorale nel 2018
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"Inutile negarlo, non nascondo che la nostra comunità locale abbia sofferto tanto e che da Di Maio si aspetterebbe ancora delle scuse". Così Stefano Marazzi, segretario Pd di Bibbiano, in merito alla possibilità che Luigi Di Maio si allei con il Pd alle elezioni politiche del 25 settembre. Il ministro degli Esteri nel 2019, che ha appena fondato con Tabacci "Impegno civico", allora era leader del Movimento 5 Stelle e affermò: "Mai con il partito di Bibbiano". La dichiarazione venne rilasciata all'indomani dello scandalo "Angeli e Demoni" sui presunti affidi illeciti nella val d'Enza Reggiana che portò all'arresto anche del sindaco dem, Andrea Carletti.
"Il Pd in Emilia toglie i bambini utilizzando l'elettroshock", diceva all'epoca Di Maio che prometteva anche che non si sarebbe mai alleato con "il partito di Bibbiano".
A scatenare l'ira dei dem del piccolo centro nel Reggiano contro Di Maio è stata l'ipotesi di una sua candidatura "blindata", soluzione saltata dopo l'intesa tra Partito Democratico e Azione che impedisce ai leader di partito di candidarsi in un collegio uninominale. Per il ministro resta in piedi l'ipotesi di essere comunque "salvato" dal Pd: il partito di Enrico Letta, infatti, potrebbe offrire a Di Maio il "diritto di tribuna" per essere eletto sotto le insegne dei dem nel listino proporzionale.