Molti primi cittadini, tra cui ci sono diversi leghisti, protestano contro l'utilizzo delle palestre per ospitare i profughi in arrivo, soprattutto in vista dell'imminente apertura delle scuole
Sull'emergenza migranti è scontro fra Viminale e sindaci. Contro la gestione dell'accoglienza si sono schierati molti amministratori locali, che contestano la strategia messa a punto dal governo, contestata anche da diversi sindaci della Lega, contrari soprattutto all'utilizzo delle palestre per ospitare i profughi, in vista dell'imminente inizio delle scuole. Ma fonti del ministero dell'Interno replicano definendo "surreale" la polemica sollevata dai primi cittadini e spiegando che "la mancata adozione dello stato di emergenza" da parte delle 4 Regioni a guida centrosinistra "ha ritardato alcuni interventi sul territorio".
A criticare la linea del Viminale è stata in particolare l'Anci, puntando il dito sulla gestione dei minori non accompagnati. "Con questi numeri - ha detto il sindaco di Prato e responsabile immigrazione Matteo Biffoni - le amministrazioni locali non potranno garantire il rispetto delle condizioni stabilite per legge e la responsabilità è dello Stato centrale. Non ci sono gli hub di primissima accoglienza, non ci sono le risorse per la mediazione culturale".
Dal Viminale ricordano però che proprio sulla questione minori "è fondamentale la legge Zampa" che "è stata voluta dal Pd". Le prese di distanza sulla gestione arrivano però anche dai sindaci della Lega Veneto che ribadiscono il loro "no" contro gli hub e l'accoglienza diffusa. "Chi non ha diritto di stare in Italia deve essere rimandato indietro: capannoni, uffici, palestre non possono essere usati per stoccare i migranti, non sono strutture idonee", affermano.
L'unica soluzione praticabile, afferma il sindaco leghista di Noventa Padovana Marcello Bano, che guida la rivolta dei primi cittadini del veneto del Carroccio sull'arrivo in massa di migranti collocati in palestre e in studi medici, è l'utilizzo di centri di permanenza per i rimpatri, meglio se vicini a un aeroporto".
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, uno dei quattro governatori del Pd, taglia corto: "Sulla gestione del fenomeno migratorio il governo non ha alcuna strategia".
Polemiche che infuriano mentre il flusso degli sbarchi non si ferma: dal primo giugno al 18 agosto, secondo i dati del Viminale, ci sono stati 55.318 sbarchi, con una media giornaliera che supera le 700 unità. E nell'hotspot di Lampedusa ci sono ancora 2.427 migranti. La pressione nella macchina dell'accoglienza resta quindi altissima e dal territorio, con cadenza quotidiana, arrivano segnali di sofferenza e richieste di intervento da parte di governo e ministero dell'Interno.