La premier: "Dal governo un lavoro serio e preciso". Ma il sindaco di Ravenna: "Narrazione surreale". E il presidente regionale attacca: "La fretta ce l'hanno i cittadini"
Per la ricostruzione delle zone alluvionate in Emilia-Romagna, il governo ha già stanziato 4 miliardi e mezzo di euro e questa iniziativa non si esaurisce qui. Lo scrive Giorgia Meloni nella sua lettera inviata a Stefano Bonaccini per esporgli i suoi interventi dopo i disastri provocati dalle forti piogge di primavera. "La fretta che Meloni mi imputa, in realtà, è quella dei nostri concittadini", replica il presidente della Regione Emilia-Romagna, secondo cui famiglie e imprese non hanno ricevuto alcun indennizzo.
Botta e risposta - Tra gli obiettivi, aggiunge la premier nella sua lettera, anche la messa in sicurezza, il rifacimento delle infrastrutture, i risarcimenti a tutti i privati che hanno subito danni. Non sarebbe quindi corretta, sottolinea la presidente del Consiglio, l'informazione secondo cui non si sarebbe visto un euro. Nella sua replica, Bonaccini dice invece che i cittadini "tutto meritano fuorché polemiche sterili tra istituzioni o il fatto che non debbono lamentarsi perché molto sarebbe già stato fatto. Purtroppo non è così, la premier può senz'altro chiedere direttamente a famiglie e imprese".
Bonaccini: "Nessun indennizzo" - "Confermo poi che al di là di quanto attivato da me insieme al Dipartimento nazionale di Protezione civile, nulla è arrivato in termini di indennizzi a famiglie e imprese colpite", ha aggiunto Bonaccini. "I due decreti adottati dal governo hanno definito una serie di misure che però, lo si chieda ai cittadini, in questo momento non risultano funzionare, né per il ritorno alla normalità delle famiglie, né per la ripartenza positiva delle imprese", ha aggiunto. "A oggi gli unici contributi arrivati ai cittadini sono quelli decisi da Regione e Protezione civile nazionale, mentre famiglie e imprese attendono gli indennizzi", ha concluso Bonaccini.
Alla premier ha risposto anche il sindaco di Ravenna Michele De Pascale, che ribatte, come scrive il "Corriere della Romagna": "La lettera purtroppo è totalmente negativa, prosegue nella narrazione surreale dei 4,5 miliardi già spesi dal governo per cittadini, imprese e opere pubbliche: rinvia a ottobre le nostre due proposte per avere subito risorse reali per gli indennizzi a famiglie e imprese ed elude completamente la nostra richiesta di incontrarla subito personalmente per decidere insieme come procedere".
Da parte sua, Meloni scrive ancora nella sua lettera indirizzata a Bonaccini: "Stiamo conducendo e intendiamo condurre un lavoro preciso, serio, concreto, senza inseguire proposte estemporanee che rischiano di generare confusione e disorientamento in un territorio che invece chiede solo di poter lavorare e di essere sostenuto nella ripresa della propria attività. Mi auguro che lei voglia operare al fianco del governo su questa strada. Anche per questo le è stato assegnato il ruolo di sub commissario alla ricostruzione: per consentirle di operare concretamente al servizio della comunità in questa sfida certamente impegnativa, ma che sono certo sapremmo superare lavorando tutti nella stessa direzione".
E ancora: "Condivido con lei l'esigenza di dare risposte rapide e veloci, come d'altronde stiamo facendo, abbattendo anche tutti gli sbarramenti burocratici possibili. Anche se in uno spirito di leale collaborazione, è più che ragionevole che il governo nazionale ponga rimedio agli errori della Regione e ritengo necessario evidenziare come sia certamente urgente ricostruire nel migliore dei modi possibile, ma come sia altrettanto necessario non cedere ad una fretta e una frenesia che pare rispondere più al desiderio di qualcuno di avere un po' di visibilità alimentando polemiche utili a qualche parte politica".
Il primo cittadino di Ravenna rivolge a Meloni il suo appello: "La mia sensazione, se la presidente pensa veramente ciò che ha scritto in questa lettera, è che purtroppo non abbia un quadro esatto della situazione in Romagna e in tutta la Regione e che, forse, le dichiarazioni surreali di qualche suo collaboratore le abbiamo fornito una visione totalmente distorta sull'efficacia delle misure previste dal suo governo. Io rinnovo la richiesta di incontrare nei prossimi giorni a Roma o dove ritiene, sarebbe meglio che tornasse lei in Romagna, nei luoghi più colpiti, e se non si fida dei sindaci, ascoltasse direttamente le persone colpite".