L'intervento volto a rafforzare le capacità militari nazionali sarebbe da portare a compimento in un arco temporale tra i cinque e gli otto anni
Arruolare nell'esercito fra i 30 e i 40 mila militari in più. Aumentare di oltre un terzo la capacità difensiva italiana e arrivare alla soglia di circa 135mila soldati, ordinari e non riservisti. Un intervento da operare in un arco temporale tra i cinque e gli otto anni. È quanto prevederebbe il piano di sicurezza nazionale a cui sta lavorando lo Stato Maggiore della Difesa su indicazione del ministro Guido Crosetto.
A riportare la notizia del piano di sicurezza nazionale sono La Stampa e La Repubblica. Una pianificazione a lungo raggio che, secondo il quotidiano torinese, porterebbe "tra circa dieci anni ad aver colmato il gap che si è creato a causa del disimpegno degli ultimi governi". Tempi lunghi dovuti non solo all'addestramento degli uomini, ma anche alle catene di approvvigionamento da rimettere a regime.
L'Italia potrebbe prendere parte a una missione Onu in Ucraina se questa verrà istituita. Lo ha dichiarato il ministro Crosetto a Il Corriere della Sera, sottolineando che la presenza delle Nazioni Unite lungo il confine ucraino potrebbe diventare una realtà con l'evoluzione della crisi. "Questo dibattito è surreale e prematuro allo stesso tempo", ha detto Crosetto in merito alla possibilità che soldati italiani vengano schierati ai confini dell'Ucraina. "Perché la tregua sarà figlia di condizioni che devono andare bene a tutti e quindi anche ai russi". Tuttavia, il ministro ha affermato di vedere "presto o tardi l'Onu" in Ucraina, ricordando che "l'Italia ha sempre partecipato alle missioni Onu".