Il Carroccio fa sapere che l'ipotesi di abbassare la soglia di accesso dal 4 al 3% "non è una priorità". E anche il parlamentare di Forza Italia si schiera: "Casomai bisognerebbe alzarla"
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In vista delle Europee si è ipotizzato di abbassare la soglia di sbarramento dal 4 al 3%. Ma la possibile modifica delle legge elettorale, su cui potrebbero confrontarsi maggioranza e opposizione, non piace a Maurizio Gasparri, parlamentare di Forza Italia: "La soglia di accesso non sarà rivista", ha detto. Sulla stessa linea la Lega: "Questa modifica non è una priorità", ha fatto sapere il Carroccio tramite una nota.
La possibile modifica - Il tema della modifica della soglia di sbarramento era stato posto soprattutto da Avs nei mesi scorsi e, di conseguenza, si era sviluppata una trattativa in Senato che avrebbe coinvolto anche il ministro per l'Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Un esponente di Fratelli d'Italia aveva fatto sapere che dal partito di Giorgia Meloni "non c'è alcuna preclusione". E si era dunque ipotizzato un dialogo sul tema tra maggioranza e opposizione.
Gasparri contro Renzi - Ma sull'argomento Maurizio Gasparri è intervenuto a gamba tesa. "A Renzi i voti li hanno presi tutti gli altri. Voglio ricordare che Renzi aveva il 40% e Palazzo Chigi, ora arranca, pietisce la riduzione del quorum per entrare al parlamento Europeo dal 4 al 3% che non otterrà. Non sarà rivista la soglia di accesso, semmai bisognerebbe portarla al 5", ha detto l'esponente di Forza Italia, riferendosi all'annunciata candidatura di Matteo Renzi con la lista "il Centro".
La nota della Lega - Anche la Lega ha fatto sapere molto chiaramente di essere contraria ad abbassare la soglia di sbarramento in vista delle elezioni Europee. "La modifica della legge elettorale non è una priorità, ma soprattutto è giusto che gli italiani scelgano i propri rappresentanti senza che ci siano aiutini, si legge in una nota. "Chi ha i voti, ottiene il seggio. Peraltro, in teoria sarebbe più ragionevole alzare la soglia: consentirebbe di limitare la frammentazione politica che rende il Paese più debole", aggiungono gli esponenti del Carroccio.