L'esponente democratico attacca a testa bassa il neo ministro: "Votava Berlusconi e ha una cultura incompatibile col Pd che non prevede l'intervento pubblico in economia"
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Le dimissioni di Federica Guidi dagli incarichi ricoperti nell'azienda di famiglia non risolvono il conflitto di interessi "perché "lei e la famiglia restano proprietari di un'azienda che ha molte commesse dalla pubblica amministrazione". Stefano Fassina interviene sulla nomina a ministro dello Sviluppo economico: "E' inadeguata a un governo Pd vista la lontanaza dalla "cultura dell'intervento pubblico in economia".
Intervistato dall'Unità, Fassina sottolinea: "Non era necessario chiedere alla Guidi per chi vota, visto che da mesi compare sui giornali come uno dei volti nuovi che Silvio Berlusconi avrebbe voluto in Fi".
L'ex viceministro attacca: il governo ha "voluto dare un messaggio chiaro a Berlusconi scegliendo questa persona per un ministero che ha competenza anche sulle telecomunicazioni". Fassina, al contrario, respinge qualunque ipotesi di conflitto di interesse per Giuliano Poletti, neo ministro del Lavoro: "Non mi pare che Poletti sia proprietario della Lega delle cooperative".