La denuncia dei parlamentari di Fratelli d'Italia: "Dispositivi di protezione contraffatti pagati 3,4 volte il prezzo di mercato"
© Afp
Nei lavori della commissione Covid "sta emergendo uno scandalo" che "dimostra o la sciatteria o la malafede di chi doveva garantire la sicurezza degli italiani e invece ha garantito tutt'altro". A indicarlo sono i parlamentari di FdI che, di fronte al "silenzio generale" sui lavori della commissione di inchiesta, si sono visti "costretti" a sollevare in una conferenza stampa alla Camera il caso degli "880 milioni di mascherine contraffatte, pagate 1,25 miliardi, acquistate dal commissario Arcuri a 3-4 volte il prezzo di mercato". Gelida la replica di Forza Italia: "Apprendiamo con sorpresa" della conferenza stampa, e "ricordiamo che questa "è una commissione d'inchiesta, non uno strumento a uso di un singolo gruppo".
I capigruppo Lucio Malan e Galeazzo Bignami e i deputati Alice Buonguerrieri e Francesco Filini sottolineano: "Crediamo che di questo qualcuno debba rispondere, anche se sta facendo di tutto per scappare". "Ciò che sta emergendo è inquietante", evidenza Buonguerrieri, capogruppo di FdI in commissione, all'indomani dell'audizione di Miguel Martina, già funzionario dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli: "Ha raccontato come in nome di una necessità politica la Pubblica amministrazione avrebbe derogato a tutte le norme in vigore a quei tempi, azzerando i controlli nelle dogane e consentendo l'importazione di mascherine inidonee, con certificazione o non regolare o falsa, e di altre che la Guardia di finanza ha indicato come pericolose per la salute. Mascherine pagate 3-4 volte in più rispetto ai prezzi di mercato del tempo". Alla luce di questo, aggiunge, "è assodata l'impreparazione del governo ai tempi della pandemia". Martina, osserva Filini, "ha confermato che le mascherine sono risultate non idonee e potenzialmente nocive per la salute. Si tratta di centinaia di migliaia di mascherine indossate da medici, poliziotti, carabinieri, quelli che erano in prima linea, con conseguenti problemi di trasmissione del virus. Questa maxicommessa a società cinesi - dichiara - è costata circa quattro volte il prezzo reale. Noi abbiamo acceso il faro audendo una serie di persone per verificare se c'è qualcuno che ha mangiato dietro un'emergenza".
"Nessuna misura di facilitazione doganale per l'immissione in consumo delle mascherine, tanto che l'Agenzia delle Dogane, seppur vincolata dalle norme emergenziali, aveva all'epoca autonomamente introdotto procedure di controllo e verifica ulteriori e compatibili con lo stato di emergenza". Così lo Studio legale Tognozzi e lo Studio legale d'Atri, che difendono l'ex direttore generale dell'Agenzia dogane e Monopoli, Marcello Minenna. "Il professor Marcello Minenna - proseguono - auspica di poter presto definitivamente chiarire, anche dinanzi alla Commissione Covid, quanto già emerso in sede giudiziaria, ove le fantasiose dichiarazioni di Miguel Martina hanno trovato severa smentita nei provvedimenti che hanno escluso qualsivoglia responsabilità del nostro assistito".
"Apprendiamo con sorpresa dalle agenzie che il Gruppo Fratelli d'Italia sta tenendo una conferenza stampa per commentare l'andamento dei lavori della commissione Covid, tra l'altro anticipando come già accertati e conclusivi i contenuti di alcune audizioni fin qui svolte. Vorremmo ricordare che questa è una commissione d'inchiesta, non uno strumento a uso di un singolo gruppo, che è chiamata a mantenere uno sguardo obiettivo, svolgere audizioni, fare un'attività istruttoria e alla fine dei suoi lavori, dopo un'accurata riflessione, approvare una relazione". Così, i componenti di Forza Italia della commissione parlamentare Covid, Licia Ronzulli, Stefano Benigni e Annarita Patriarca.