"700mila coppie non riescono ad avere figli, il problema è reale e va affrontato". Intanto continua la protesta del Fertility Fake. Matteo Renzi: "Campagna inguardabile, ma no dimissioni"
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha aperto a Roma il convegno sul Fertility Day, per la sensibilizzazione sui problemi dell'infertilità: "Questa sarà una giornata per dare informazioni importanti, soprattutto ai giovani". Quanto alle polemiche legate alla comunicazione dell'evento il ministro ha detto: "E' difficile parlare di temi come la fertilità, ma bisogna parlarne. Ho vissuto tutte le polemiche, ma ciò che conta sono i fatti".
La protesta del "Fertility Fake" - Intanto, all'ingresso della via dove si tiene uno degli incontri sul Fertility Day, è stata organizzata una protesta contro l'iniziativa della Lorenzin. I partecipanti al "Fertility Fake" si sono riuniti per chiedere le dimissioni del ministro, manifestando con l'hashtag #sonoinattesa di un "ambiente sano" o di "asili nido nelle università".
Difficoltà per 700mila coppie - Secondo la Lorenzin, sono 700mila le coppie italiane che non riescono ad avere figli. Questo rappresenta un "problema vero che va affrontato, anche se non piace", ha sottolineato il ministro. "Io rispondo alle polemiche ma, ragazzi, parliamo di salute. Mi piacerebbe che tutti fossero focalizzati sulla cosa di cui stiamo parlando, la salute", ha aggiunto.
Ricciardi: "L'emergenza denatalità è reale" - "Le polemiche non devono distogliere dal problema e dall'emergenza denatalità in Italia: non si deve oscurare il significato di questa iniziativa", ha dichiarato il presidente dell'Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi, riferendosi al Fertility Day.
Renzi: "Campagna inguardabile" - Beatrice Lorenzin si deve dimettere da ministro dopo la campagna sul fertility day? "No, non scherziamo. Il punto vero è che tecnicamente parlando è inguardabile dal punto di vista della comunicazione. E' sbagliato, lo ha detto anche lei. Lorenzin ha posto un tema vero di mancata crescita demografica. Ma lo hanno detto in un modo che fa alzare i capelli anche a Berlusconi". Così Matteo Renzi a 8 e mezzo dopo le nuove polemiche sulla campagna Fertilty Day. E poi ha scherzato: "Berlusconi è il primo che mi è venuto in mente, non vorrei far torto a Travaglio...".