In un dibattito all'Edicola 2.0 di Milano, l'ex presidente della Provincia si toglie più di un sassolino dalla scarpa
"Se tornerò a far politica? Se sono qui oggi è perché questo interesse ovviamente c'è. Ma non nel Pd". Parola di Filippo Penati, ospite di un dibattito alla Edicola 2.0 di corso Garibaldi a Milano. L'ex presidente della Provincia si è confrontato sui temi di politica interna ed estera con il responsabile Cultura del Pd Milano e Provincia Daniele Nahum e ha risposto alle domande del caporedattore web del Sole 24 Ore Daniele Bellasio e della giornalista del Gruppo Espresso Arianna Giunti.
Tra i (tanti) temi affrontati la cocente delusione per essere stato cancellato dall'anagrafe del Partito Democratico e mai più reintegrato, nonostante la piena assoluzione decretata dal Tribunale di Monza. Poi gli ex colleghi di partito che "sono spariti, "non hanno mai chiesto scusa" e qualcuno di loro ha addirittura "cancellato da Facebook le fotografie insieme". E poi, ancora, il mancato garantismo nel Pd e quella lunghezza spropositata dei processi che rovina carriere e persone. Filippo Penati, ex presidente della Provincia di Milano ed ex pezzo grosso del Pd, indagato per corruzione nell'ambito della cosiddetta inchiesta sul "Sistema Sesto", torna quindi a parlare di sé e della politica. E lo fa a pochi mesi dalla sentenza che lo ha assolto con formula piena dall'accusa di aver ricevuto tangenti da parte di imprenditori lombardi per favorire appalti.