Dubbi giuridici

Fine vita, la Toscana approva la legge sul suicidio assistito: è la prima Regione a farlo

L'associazione Luca Coscioni aveva presentato la proposta di legge. Ma le associazioni pro vita sono sul piede di guerra: "È incostituzionale"

11 Feb 2025 - 19:55
 © ansa

© ansa

Il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato la legge che regolamenta il suicidio assistito. Con 27 voti a favore del centrosinistra e 13 contrari del centrodestra - nessun astenuto e un solo consigliere che non si è espresso - è passata la proposta di legge di iniziativa popolare avanzata dall'associazione Luca Coscioni. Il testo ha avuto il via libera con alcune modifiche che, secondo il Pd, sostanzialmente non ne cambiano i pilastri fondamentali, in particolare la gratuità delle prestazioni e dei trattamenti effettuati dal servizio sanitario regionale nell'ambito del percorso terapeutico-assistenziale del suicidio medicalmente assistito. 

Con il voto odierno la Toscana è la prima Regione italiana a introdurre una regolamentazione sulla procedura con la quale le persone che vogliono accedere al suicidio assistito possono far domanda all'Asl, e su tempi e modalità di risposta della commissione preposta a verificare la sussistenza dei requisiti fissati dalla Consulta affinché l'aiuto al suicidio non costituisca reato.

 

L'iter del "suicidio assistito" dura meno di 40 giorni

 Entro 15 giorni dall'entrata in vigore della legge, le Aziende Usl devono istituire una commissione multidisciplinare permanente per la verifica della sussistenza dei requisiti per l'accesso al suicidio assistito. La legge fissa poi i tempi e le modalità per l'accesso al fine vita: si prevede che la procedura per la verifica dei requisiti si concluda entro 20 giorni dal ricevimento dell'istanza. In caso di esito positivo, la commissione permanente procede all'approvazione o alla definizione delle modalità di attuazione del suicidio medicalmente assistito entro 10 giorni. Ed entro 7 giorni l'azienda sanitaria locale assicura il supporto tecnico e farmacologico e l'assistenza sanitaria per la preparazione all'autosomministrazione del farmaco. La norma stabilisce anche che tali prestazioni siano gratuite e si stanziano 10mila euro all'anno per tre anni.

Legge di iniziativa popolare dell'associazione Luca Coscioni

 I promotori, i rappresentanti dell'associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, il 14 marzo 2024 avevano depositato presso la presidenza del Consiglio regionale della Toscana la proposta di legge regionale supportata da oltre 10mila firme autenticate. Il testo è stato approvato con 27 voti a favore dei consiglieri Pd, Italia Viva e Cinque Stelle). Nel corso della discussione, è stato emendato il titolo in "Modalità organizzative per l'attuazione delle sentenze della Corte costituzionale 242/2019 e 135/2024", eliminando i riferimenti diretti, della prima stesura, al "suicidio medicalmente assistito".

Giani: "Dalla Toscana segnale molto forte: è un salto di civiltà"

 La legge Toscana sul fine vita "si pone con assoluta legittimità perché segue l condizioni indicate dalla Corte Costituzionale", ed "è un salto di civiltà che la Toscana compie per prima rispetto alle altre Regioni e al Parlamento". Lo ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani prendendo la parola nell'aula del Consiglio regionale dopo le dichiarazioni di voto sulla proposta di legge di iniziativa popolare sul fine vita denominata "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza n. 242/19 della Corte Costituzionale", promossa dall'associazione Luca Coscioni.

Per Giani, "la Toscana ha dato un segnale molto forte. Sono convinto che questo voto darà un impulso al legislatore nazionale, che per i suoi aspetti di competenza è bene risponda alla Corte, e si pronunci per dare all'ordinamento il superamento del vulnus che finora c'è".

La questione del fine vita è stata affrontata in 15 Regioni ed in alcune si è bloccata prima dell'iter in aula.

Pro Vita: "Legge incostituzionale, governo intervenga"

 "La legge approvata dal Consiglio Regionale della Toscana, oltre che barbara e disumana, perché spingerà alla 'morte di Stato' migliaia di malati, fragili, anziani, persone sole ed emarginate che si sentiranno un 'peso' per i familiari e la società, è anche palesemente incostituzionale, perché pretende di legiferare su una materia che potrebbe essere affrontata solo dal legislatore nazionale". Lo afferma in una nota il presidente di Pro Vita & Famiglia Antonio Brandi che chiede al governo "di impugnare immediatamente la legge toscana con un ricorso in Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato, sulla base delle motivazioni già esposte dall'Avvocatura dello Stato quando si è espressa contro le iniziative regionali". "Simili proposte di legge, infatti, - ricorda Brandi - sono state già respinte dai Consigli Regionali di Veneto, Lombardia e Piemonte. In gioco non c'è solo il rispetto della Costituzione, ma soprattutto la tutela delle vite più fragili, che dovrebbero essere difese, curate e accompagnate nella fase finale con vicinanza, cura e compassione tramite un'applicazione effettiva delle cure palliative previste dalla Legge 38/2010".

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri