Il presidente del Consiglio: "Stiamo lavorando per allineare le sanzioni ai parametri europei perché quelle che avevamo erano sproporzionate, illogiche e vessatorie"
"Non penso e non dirò mai che le tasse sono una cosa bellissima". Lo ha detto Giorgia Meloni al convegno sul fisco alla Camera, aggiungendo: "Sono bellissime le libere donazioni non i prelievi imposti per legge, per questo c'è una grande responsabilità nel gestire quelle risorse che non possono essere usate in modo irresponsabile per garantirsi facile consenso immediato e lasciare a chi viene dopo a ripagare quella irresponsabilità". "Il messaggio che vogliamo dare è molto semplice: non abbiamo amici cui fare favori se non gli italiani onesti che pagano le tasse e contribuiscono al bilancio pubblico", ha affermato ancora il premier.
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"Non c'è spazio per chi vuole fare il furbo ma chi è onesto ed è in difficoltà merita di essere aiutato", ha detto il presidente del Consiglio.
"Stiamo lavorando per allineare le sanzioni ai parametri europei perché quelle che avevamo erano sproporzionate, illogiche e vessatorie. E anche abbastanza inutili", ha rimarcato Meloni. "Sono molto fiera che siamo noi a mettere ordine in una materia che per moltissimi anni è stata messa in un cassetto perché troppo complessa" e ad "allineare" l'Italia "ai principali standard europei in ambito fiscale". Il "vantaggio che abbiamo è il tempo", con un "orizzonte di legislatura che ci consente di fare cose per bene e nell'interesse degli italiani", ha proseguito.
Il fisco "è una delle prime materie che abbiamo voluto affrontare approvando una riforma attesa da 50 anni, che ha l'obiettivo di disegnare una nuova idea di Italia più vicina alle esigenze dei contribuenti" e delle "aziende", ha evidenziato Meloni. "Ci hanno accusato di voler aiutare gli evasori, di allentare le maglie fisco, di nascondere condoni immaginari", ma la risposta è nei "numeri" con il "2023 che è l'anno record nella lotta all'evasione fiscale con, 24,7 miliardi" entrati nelle casse dello Stato, "4,5 miliardi e mezzo in più rispetto all'anno precedente".
"Solo con una riforma organica e complessiva" del fisco "si può puntare a uno dei nostri grandi obiettivi, che è quello della riduzione generalizzata della pressione fiscale, che grava su famiglie e imprese", ha dichiarato.
Il sistema fiscale "deve chiedere il giusto e deve saper usare il criterio del buon padre di famiglia: buon senso e lungimiranza senza sprecare le risorse" raccolte, ha sottolineato Meloni.
"Uno Stato giusto e comprensivo, è uno Stato che non viene più percepito come un avversario, come un nemico, e di conseguenza non merita di essere raggirato. Questa è la scommessa culturale che abbiamo fatto e i dati ci dicono che funziona", ha continuato.
Il fisco "è uno dei perni attorno cui si costruisce e ruota il tessuto economico della nazione" e deve mettere "chi crea ricchezza" nelle "migliori condizioni per farlo". Perché "più ricchezza sarà prodotta più lo stato" con le risorse del fisco "potrà far funzionare la macchina pubblica", "redistribuendo le risorse particolarmente ai più fragili. Questo deve fare un sistema fiscale, che non nasce per soffocare la società", ha spiegato il premier.
"Sono molto fiera dei dati sul recupero dell'evasione fiscale dello scorso anno, che come voi sapete sono stati un record storico", ma allo stesso tempo "un approccio più collaborativo e più comprensivo forse è un approccio che fa arrivare alle casse dello Stato maggiori risorse", ha poi aggiunto Meloni in serata. "Il governo è dalla parte degli italiani onesti, parlando anche di quegli italiani che vogliono pagare le tasse, e delle volte non ci riescono perché incontrano delle situazioni di difficoltà: sono realtà che vanno distinte da coloro che non vogliono pagare - ha quindi spiegato -. Noi abbiamo tentato di realizzare un approccio per il quale il fisco deve essere collaborativo il più possibile con i cittadini per non far percepire lo Stato come un nemico. Poi chiaramente se c'è il cittadino che vuole aggirare per forza lo Stato lì bisogna essere molto efficienti".
"È bellissima una sanità pubblica che cura indipendentemente da quanti soldi hai in tasca, è bellissima una scuola pubblica che dia istruzione di qualità". Così la segretaria del Pd Elly Schlein ha commentato le parole del premier Meloni. "Il governo è impegnato - ha proseguito - a inventare slogan ogni giorno, ma orrendi sono i tagli alla sanità e al welfare che il governo fa e che aumentano le disuguaglianze. Vanno avanti con i tagli alla sanità - ha concluso - ma dovranno rispondere del fatto che le liste di attesa si allungano sempre di più, che per fare una gastroscopia l'attesa è di un anno e mezzo".