Il ministro invita la magistratura contabile ad avere "un approccio costruttivo" e di supporto anche per "rispondere più efficacemente alle richieste europee"
Fitto: "La magistratura fa politica" © Tgcom24
Tra il ministro Fitto e la Corte dei Conti è ancora scontro sul Pnrr. I rilievi sui ritardi della spesa del Piano nazionale di ripresa e resilienza hanno infastidito il responsabile del Pnrr che, nell'annunciare nei prossimi mesi la rendicontazione di molti progetti, invita la magistratura contabile ad avere "un approccio costruttivo" e di supporto anche per "rispondere più efficacemente alle richieste europee".
"L'attuazione del Pnrr "è una sfida per tutto il Paese come ci ricorda sempre il presidente Mattarella - ha rimarcato Fitto in una nota -. Serve un approccio costruttivo da parte di tutti, affinché i progetti si realizzino e si rendicontino in modo adeguato" ha aggiunto così replicando in modo indiretto alla Corte dei Conti. Quindi, il richiamo: "Tutti dobbiamo lavorare soprattutto tra Istituzioni, privilegiando la prudenza e il confronto preventivo" così anche i controlli "non si sovrapporrebbero".
"Comuni, governo e Regioni faranno il punto per raggiungere l'obiettivo, non possiamo nasconderci dietro un dito, il mondo è cambiato e i costi sono esplosi" ha osservato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani dal festival dell'economia a Trento. La cabina di regia "deve fare una sintesi" ha aggiunto assicurando "anche che la tranche da 19 miliardi arriverà nei tempi previsti" e "faremo di tutto per centrare tutti gli obiettivi da qui al 2026 e spendere i 230 miliardi, tra fondi europei e italiani, destinati al piano".
"Tutti i Paesi hanno delle contestazioni da parte della Commissione Ue, è ovvio che si deve trattare. Sono convinto che per quanto riguarda la terza tranche del Pnrr sia ancora questione di poco. Se poi ci dovesse essere l'esclusione di una piccola parte, l'Italia farà le sue osservazione". Lo ha detto Antonio Tajani a Radio 24, aggiungendo: "Il Pnrr è stato scritto e deciso quando c'era ancora la pandemia, ora le cose sono cambiate. La flessibilità è indispensabile. Non credo che si debba rinunciare a parte dei fondi, è chiaro che si debbano utilizzare tutti i fondi trovando le giuste modifiche affinché servano" per i problemi provocati dalla crisi".