Le parole del presidente del Consiglio durante la cerimonia organizzata al Senato nel Giorno del Ricordo
© ansa
La celebrazione del Giorno del Ricordo delle Foibe è l'occasione "per risanare la ferita inferta a quelle genti e ai loro discendenti, per chiedere ancora scusa per l'oblio che ha inghiottito per decenni questa sciagura nazionale". Lo ha dichiarato il premier Giuseppe Conte, durante la cerimonia organizzata al Senato. "Siamo qui per riannodare il filo di una memoria spezzata, ma soprattutto per trasmetterla alle nuove generazioni", ha aggiunto.
"La comunità nazionale considera questa tragica memoria come patrimonio costitutivo della propria identità nazionale", ha sottolineato il presidente del Consiglio nel suo intervento.
"E' importante non dimenticare, non sottovalutare mai il rischio di nuovi nazionalismi, di nuovi odi e divisioni, di nuovi oblii. 'Mai dimenticherò quella notte…, mai dimenticherò quel fumo... mai dimenticherò quelle fiamme... mai dimenticherò quel silenzio', scrisse Elie Wiesel, testimone di crimini indelebili contro l'umanità - ha ribadito Conte. - Il Giorno del Ricordo serve per sentire quel 'mai dimenticherò' come nostro, come appartenente ad ognuno di noi, alla storia nazionale e alla storia d'Europa".
"L'etica della responsabilità ci richiama tutti a tenere vivo quel ricordo, anche per arginare e condannare qualsiasi forma o episodio, seppur isolato, di riduzionismo o negazionismo o qualsiasi tentativo di bieca strumentalizzazione politica", ha concluso Conte.