"Promuoveremo l'inclusione della cultura come obiettivo autonomo nelle future discussioni su come avanzare nello sviluppo sostenibile dopo il 2030", hanno detto i ministri durante il vertice che si è tenuto a Napoli
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"Convinti dell'importanza della cultura come motore di trasformazione e fattore abilitante per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile stabiliti nell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, chiediamo il pieno riconoscimento e l'integrazione della cultura e dell'economia creativa nei processi e nelle politiche di sviluppo". E' questo il messaggio che i ministri del G7 Cultura, che si è tenuto a Napoli, hanno voluto lanciare in conclusione del vertice. "Promuoveremo l'inclusione della cultura come obiettivo autonomo nelle future discussioni su come avanzare nello sviluppo sostenibile dopo il 2030", hanno aggiunto.
"La cultura, nella sua più ampia accezione che va dai siti del patrimonio culturale, alle industrie creative come il design, può essere uno straordinario fattore di sviluppo sostenibile per il mondo, fattore di dialogo, confronto e sviluppo", ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli, aprendo la seconda giornata di lavori del G7 della Cultura al Palazzo Reale di Napoli. "Lo è senz'altro per l'Italia, dove impiega quasi un milione e mezzo di persone e costituisce una voce significativa del nostro prodotto interno lordo - ha aggiunto Giuli - lo è per tutte le nazioni del mondo che sappiano preservare il proprio patrimonio materiale e immateriale, penso alle lingue locali, alle tradizioni native, all'artigianato, e che rispettino e promuovano la creatività contemporanea, dal cinema allo spettacolo dal vivo, alle forme più innovative di creatività".
Nella conferenza stampa successiva all'evento, poi, il ministro Giuli definisce l'iniziativa "un successo". "Dopo sette anni abbiamo riunito i ministri e i responsabili della cultura", ha sottolineato Giuli ricordando che "l'Italia è leader mondiale in campo culturale e prima nel mondo per siti iscritti nelle liste dei patrimoni Unesco". Poi ha voluto ringraziare il suo predecessore, l'ex ministro Gennaro Sangiuliano, che "ha concepito, ideato, voluto e creato le premesse di questo G7 di successo". Nessun commento, invece, sulla vicenda Sangiuliano-Boccia: "Non abbiamo parlato di gossip".
Durante il vertice si è parlato anche di IA e cultura. "Abbiamo analizzato l'impatto dell'intelligenza artificiale sul mondo culturale, ne abbiamo colto l'opportunità e al tempo stesso i rischi che questa evoluzione tecnologica comporta per gli artisti, i creativi, gli operatori della cultura. La dichiarazione di Napoli è il primo documento G7 e uno dei primi a livello internazionale che affronta i vari profili dell'impatto dell'intelligenza artificiale. Verremo ricordati probabilmente anche per aver dato vita a un'iniziativa su questo tema", ha detto il ministro Giuli. "Siamo d'accordo che questa trasformazione debba avere al centro la cura della dignità umana. L'essere umano deve essere sempre il regista dei processi creativi, e l'applicazione dell'intelligenza artificiale deve essere compatibile e rispettosa della creatività umana, senza che prenda il sopravvento o violi i diritti. Anche su questo tema c'è stato un accordo unanime", ha aggiunto Giuli.
Non solo. I ministri della Cultura intendono promuovere "lo sviluppo e l'uso di strumenti investigativi avanzati basati sull'intelligenza artificiale per analizzare il mercato dell'arte e monitorare e ispezionare il commercio illegale di beni culturali, basandoci sull'esperienza di strumenti esistenti come il sistema di individuazione delle opere d'arte rubate (Swads) sviluppato dal comando Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale". Nella dichiarazione finale del G7 Cultura sotto la presidenza italiana, i ministri inoltre si impegnano a promuovere "l'impegno di tutti gli attori e le parti interessate interessati nella lotta contro il traffico illecito di beni culturali, compresi musei e professionisti del patrimonio, istituzioni culturali, mercato dell'arte e mondo accademico, per aumentare la consapevolezza sulla gestione responsabile dei beni culturali e promuovere l'esercizio dovuto diligenza e ricerca della provenienza, rispettando gli standard, le regole, le linee guida e i principi etici esistenti".
"Promuoveremo e proteggeremo la libertà di espressione, inclusa la libertà di artisti e giornalisti di creare ed esprimere le proprie opinioni senza interferenze, così come la pluralità, l'indipendenza e la sostenibilità dei media", si legge nella dichiarazione finale del G7 della Cultura. E ancora: "Per consentire alla cultura di prosperare nelle nostre società, promuoveremo il rispetto delle opinioni dissenzienti in un dibattito democratico, contrastando qualsiasi tentativo di censurare, emarginare o cancellare opinioni ed espressioni culturali".
Nel G7 Cultura l'Ucraina ha avuto un ruolo id primo piano. "Il G7 è stato volutamente aperto dal ministro della cultura ucraina affinché fosse chiaro a tutti che l'ordine del giorno di questo G7 riguarda sì la cultura ma si parte dai fondamentali: le democrazie liberali di tutto il mondo sono compatte e unite per la tutela dei beni culturali di un Paese aggredito che fa parte della nostra cultura europea e mondiale". "Abbiamo iniziato i lavori con i nostri colleghi internazionali e c'è stato un momento molto solenne e importante a mio giudizio che è stata la consegna della medaglia del Poligrafico Zecca dello Stato che ricorda i due anni di resistenza del popolo della nazione ucraina all'invasione della Russia", ha sottolineato.