Nel comunicato finale i sette leader si impegnano anche a "mantenere aperti i mercati e a combattere il protezionismo"
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E' stata trovata l'intesa quasi su tutto al vertice dei G7 a Taormina. Il premier Paolo Gentiloni parla di "successo" e rivendica anche un accordo "non scontato" sul commercio e l'intesa su migranti e terrorismo. I leader dei Grandi confermano il loro impegno su temi quali il protezionismo e le misure per sostenere crescita e lavoro. La gestione dei flussi migratori, in particolare, richiede "sforzi a livello nazionale e internazionale".
Gentiloni, presidente di turno del summit, ha tracciato un bilancio dei lavori, rivendicando (senza dimenticare di ringraziare Matteo Renzi) la scelta "vincente" della Sicilia e la positiva organizzazione.
Dal punto di vista politico, quello che si era preannunciato come il G7 "più difficile", come lo aveva definito il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk per l'alto numero di esordienti e soprattutto per l'incognita Donald Trump, si è confermato tale. Gentiloni, in questi due giorni, ha parlato di confronto "aperto, sincero e vero".
La questione clima - Il nodo che non è stato sciolto, come previsto, è stato quello sul clima. Del resto non poteva essere altrimenti, dato che gli Stato Uniti sul rispetto o meno degli accordi di Parigi non hanno preso una decisione. "Per quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico si registra una differenza non secondaria e su un tema importante", ha sottolineato il presidente del Consiglio. La speranza è che l'America decida "presto e bene" anche perché da Taormina hanno avuto "un set di argomenti formidabili per decidere nella direzione giusta".
Accordo sulla lotta al terrorismo - Successo pieno è stato invece quello relativo al terrorismo, con i sette leader che hanno firmato, venerdì, una dichiarazione congiunta. "E' il risultato più importante", ha detto Gentiloni, sottolineando la rilevanza "del richiamo dei sette grandi Paesi agli Internet service provider".
Il compromesso sui migranti - Il presidente del Consiglio ha anche rivendicato "una larga intesa sui temi politici di attualità, sulle grandi questioni geopolitiche e sulle crisi specifiche: Libia, Siria e Nord Corea", ma anche un'intesa sul tema dei migranti, forse quello a cui l'Italia teneva di più. Nella nota finale si sostengono "i diritti umani di tutti i migranti e rifugiati" ma anche, come preteso dai negoziatori americani, "i diritti sovrani degli Stati, individualmente e collettivamente, a controllare i propri confini e stabilire politiche nell'interesse nazionale e per la sicurezza".
"Un buon compromesso" lo ha definito il premier, ricordando che "non mi aspettavo soluzioni" sul tema dal G7 ma sottolineando che si tratta di una "cosa positiva" aver ribadito alcuni principi, a partire dalla necessità di "combinare politiche di sicurezza e di accoglienza umanitaria". Certo, poi, sul piano pratico, "la questione migratoria dobbiamo risolverla con le nostre forze e con l'aiuto dell'Ue". Sul tavolo inoltre un "focus importante" sull'Africa che "torna al centro delle nostre agende".
Il confronto sul libero commercio - Altro tema che ha visto un confronto "molto duro", come ha ammesso la cancelliera Angela Merkel, è stato quello del libero commercio. Anche in questo caso le righe apparse nel comunicato finale hanno visto uno confronto parola per parola tra le delegazioni, con gli Stati Uniti che hanno tentato, in parte riuscendoci, di imporre la loro visione. I Grandi si sono detti infine pronti a "combattere il protezionismo" ma anche "ogni pratica di commercio scorretto". "Si è trovato un punto di equilibrio, che non era scontato. La discussione proseguirà", ha commentato Gentiloni.
Spot per Sicilia e Italia - Si chiude quindi il sipario sull'evento, con un grande "spot" internazionale per Taormina, la Sicilia e l'Italia, ma anche con un riscontro di immagine per Gentiloni, apparso a suo agio nel ruolo di paziente "mediatore" tra i grandi litigiosi.