Il passaggio al gruppo misto. Carfagna: "Ho storia e idee incompatibili con il campo largo". La dura nota del partito: "Questa pratica contribuisce ad allontanare i cittadini dalla politica"
Azione Calenda Gelmini Carfagna © Twitter
"Rispettiamo le scelte personali ma riteniamo grave e incoerente passare dall'opposizione alla maggioranza a metà legislatura contravvenendo così al mandato degli elettori". Così in una nota Azione dopo gli ultimi addii di Mariastella Gelmini, Giusy Versace e Mara Carfagna. Questa "pratica che contribuisce ad allontanare i cittadini dalla politica. Azione rimarrà invece dove i cittadini l'hanno messa: al centro e all'opposizione del governo e continuerà a lavorare - si legge ancora per costruire un'alternativa a un bipolarismo fallimentare".
Dopo il deputato Enrico Costa, tornato tra gli azzurri, è la volta dunque delle ex ministre Mariastella Gelmini e Mara Carfagna e della senatrice Giusy Versace. "La decisione di entrare nel campo largo in un'alleanza che comprende il Movimento 5 Stelle e la sinistra di Bonelli e Fratoianni nelle tre Regioni che andranno al voto in autunno, mi costringe a prendere atto con rammarico che non posso rimanere", spiega Gelmini dopo un lungo faccia a faccia con Calenda.
In Azione si prende quindi atto "con rammarico della decisione di Mariastella Gelmini, Giusy Versace e Mara Carfagna di lasciare un partito che le ha accolte e valorizzate in un momento particolarmente critico del loro percorso politico". Una nota in cui si può leggere tutta l'amarezza di Calenda che aveva nominato le ex ministre una presidente e una portavoce del suo partito.
"Gelmini parla di un "confronto sereno e leale" con il leader di Az, nei cui confronti "la stima e la gratitudine restano immutati". "Non provengo dalla sinistra e non intendo aderirvi adesso: ero e resto una moderata popolare e continuerò con linearità le medesime battaglie". Ora andrà a ingrossare le file del gruppo misto del Senato. In giornata va via anche Versace: "Già prima dell'estate avevo manifestato a Carlo Calenda il mio disagio, nonché il mio disappunto rispetto all'ipotesi di aderire a un campo largo anche in Liguria. Le scelte politiche, benché legittime, portano il partito in una direzione che non è quella che auspicavo".
L'addio anche di Mara Carfagna fa scendere a quota dieci i deputati di Azione: il gruppo alla Camera resiste ma sul filo.
"Apprendo da una nota di agenzia di aver lasciato Azione. È una decisione che stavo maturando ma che sentivo il dovere di rendere pubblica in modi più seri e meno estemporanei". Lo dichiara Mara Carfagna. "Già nell'ultima riunione di gruppo avevo manifestato apertamente il mio dissenso per l`apertura di un dialogo 'esclusivo' con la sinistra. Ne ho parlato anche venerdì scorso con Carlo Calenda. La scelta di aderire alle candidature del campo largo in tutte e tre le Regioni dove si vota è un diritto di Carlo Calenda: ha fondato Azione, l`ha portata avanti anche con grandi sacrifici personali, ne è il leader. Ma la mia storia e le mie idee mi impediscono di seguirlo su quella strada, che come è ovvio a tutti prelude a intese più generali con la sinistra. Pensavo, inoltre, di affrontare questo discorso a viso aperto nel direttivo, davanti agli iscritti e ai dirigenti, che intendevo anche ringraziare per la collaborazione e l'amicizia che mi hanno sempre dimostrato. La nota di Azione, in tutta evidenza, me lo impedisce e me ne dispiace: le mie scelte politiche - conclude Carfagna - le ho fatte sempre a viso aperto".