Comminate anche una censura nei confronti del gruppo della Lega e una per il M5S Gianluca Castaldi. Grasso: "Minata l'autorità delle istituzioni"
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Il Consiglio di presidenza del Senato ha deciso di comminare cinque giorni di sospensione dalle sedute ai senatori Vincenzo D'Anna e Lucio Barani, per aver compiuto gesti a sfondo sessista in Aula. La decisione è stata presa al termine di una riunione durata oltre quattro ore. Un giorno di sospensione anche per Alberto Airola (M5S), responsabile, secondo il Consiglio, di aver insultato alcuni esponenti del governo e della segreteria d'Aula.
Il Consiglio di presidenza del Senato ha comminato anche una censura nei confronti del gruppo della Lega per aver sventolato soldi in aula per denunciare la supposta "compravendita dei senatori verdiniani" per ddl Boschi. Censura anche al capogruppo del M5S, Gianluca Castaldi.
Per il presidente del Senato Pietro Grasso gli episodi accaduti nella seduta di giovedì scorso sono stati "di tale gravità" che "hanno offeso persone e senatori" ed hanno "minato la credibilità delle istituzioni": per questo sono state decise le sanzioni. ma la senatrice cinquestelle Laura Bottici, dopo aver sottolineato di non aver partecipato al voto, ha ricordato che quando si trattò delle proteste grilline per lo Sblocca Italia i giorni di sospensione comminati furono 10.
E anche per Cinzia Bonfrisco, capogruppo dei Conservatori e Riformisti al Senato, "è stata una decisione troppo timida" perché quei gesti hanno "offeso le donne e gli italiani".
D'Anna, da parte sua, si difende spiegando che "la prima a fare un gestaccio in aula al Senato è stata la senatrice 5 Stelle Barbara Lezzi, proprio quella che ora si atteggia a vergine e a martire". E racconta la sua versione dei fatti: "Noi stavamo ascoltando il senatore Falanga che parlava, mentre il gruppo 5 stelle faceva intemperanze e boccacce, in primis a comportarsi così era proprio la senatrice Lezzi. Ecco qual è la dinamica, non è che Barani è psicopatico".