LIVE
Ultimo aggiornamento: un anno fa

"preoccupazione per la stampa"

Meloni: "Mes è uno strumento obsoleto" | "Caso Degni? Fa militanza, Schlein ne risponda" | "Pozzolo irresponsabile, ho chiesto la sospensione da FdI"

Fnsi diserta la conferenza stampa per protesta, il presidente del Consiglio: "Non vedo nessuna legge bavaglio". Sulle Europee "non ho ancora deciso se candidarmi". Concorrenza, "l'appello del Capo dello Stato non rimarrà inascoltato"

04 Gen 2024 - 21:00

"Sarà un anno molto complesso per tutti, un anno che vede molte scadenze importanti, penso alla presidenza italiana del G7, per la quale siamo tutti molto impegnati". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa di fine anno. Sul Mes "il governo si è rimesso all'Aula e la ratifica è stata bocciata, io penso che nella reazione dei mercati si legga una consapevolezza rispetto al fatto che è uno strumento obsoleto". La sfida a Schlein: "Risponda sul caso Degni". Pugno duro sulla vicenda Pozzolo: "Ho chiesto deferimento ai probiviri di FdI e sospensione dal partito". Sugli appalti Anas "Salvini non è chiamato in causa e credo che non debba riferire in Aula". Alla conferenza non partecipano i rappresentanti della Fnsi per protesta contro la "legge bavaglio".


"Mi ha molto colpito la reazione scomposta della sinistra quando ho espresso un concetto che credevo la sinistra dovesse condividere e cioè che ha più valore chi produce un pandoro rispetto a chi lo griffa, che ha più valore che produce quell'eccellenza italiana che chi la mette in mostra. Ho detto una cosa di una banalità totale, che tra l'altro dovrebbe avere qualcosa a che fare con il mondo operaio invece loro se la sono presi perché, ritenendo che io attaccassi Chiara Ferragni, anche se c'era un riferimento, anche se non l'ho citata personalmente, sembrava che avessi attaccato Che Guevara". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rispondendo, nel corso delle conferenza stampa di fine anno, a una domanda sulla necessità di tutelare e incentivare l'informazione di qualità.


- "Il tema delle pensioni va affontato in maniera piu' organica di quanto si sia fatto finora. E' materia che va affrontata con le parti sociali, se le parti sociali hanno voglia di fare questo lavoro con noi". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa di fine anno. "Sono fiera del lavoro che abbiamo fatto con l'ultima manovra di bilancio per le pensioni dei giovani. Noi - ha sottolineato il premier - stiamo mantenendo il nostro sistema pensionistico su chi non si può difendere, scaricandolo sui giovani. C'è un gap enorme di garanzie tra chi va in pensione oggi e chi ci andrà tra 20-30 ann. Abbiamo iniziato a mettere qualche paletto ed io lo considero molto importante. Chiaramente la sostenibilità del sistema pensionistico va costruita con equilibrio per realizzare il sistema migliore possibile ma uguale per tutti. Oggi ci sono problemi da affrontare, so che ci sta lavorando la ministra Calderone e so che c'era una richiesta dei sindacati a confrontarsi. Penso sia cosa estremamente proficua".


La legge elettorale collegata alla riforma del premierato elettivo "deve avere per forza" una soglia. Lo ha detto la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, alla conferenza di fine anno, in cui ha anche affermato di essere "favorevolissima" alle preferenze.


"Io non attribuisco patenti per ragioni di storia, Afd e Rassemblement national sono due partiti che non fanno parte di Ecr credo e mi pare evidente che con Afd ci siano delle distanze insormontabili a partire dal tema dei rapporti con la Russia a differenza di Le Pen che fa un ragionamento più interessante. Io non attribuisco patenti ma diciamo con chi più chi meno ci sono distanze, io lavoro con Ecr". Lo afferma la premier Giorgia Meloni.


"Non auspico, non voglio e non lavoro a un rimpasto dei ministri, sono contenta della mia squadra, del clima che c'è, del lavoro che stiamo facendo, poi tutto si può migliorare". Poi si vedrà "caso per caso" quando ci saranno le scelte "dei partiti con le candidature, io non le sto seguendo". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa di fine anno. "Per ora abbiamo parlato dell'ipotesi di candidare i tre leader del partito della maggioranza, per me è corretto fare insieme" questa riflessione ma "mi pare molto presto: io non lavoro per ottenere un rimpasto".


Sul terzo mandato Giorgia Meloni ravvisa "pro e contro, sono laica su questa materia. Sul metodo però, penso sarebbe corretto che una eventuale iniziativa venga presa dal Parlamento. Se il Parlamento intende prendere una iniziativa sul terzo mandato su sindaci e presidenti di Regione ne parlerò con il mio partito di riferimento. Non sarebbe una buona iniziativa se presa dal governo".


Mario Draghi presidente della Commissione Ue? "Oggi parlare del totonomi della presidenza e dei commissari è buono per fare dibattito, ma non è il tema. Il vero tema è cosa debba fare la commissione", ha sottolineato Giorgia Meloni. "Credo che sia impossibile parlare oggi di chi potrebbe guidare la commissione, Draghi ha dichiarato di non essere disponibile, sono due elementi da considerare".


"Ritengo che l'Italia abbia le carte in regola per avere un ruolo importante in linea col suo peso: è un altro obiettivo che l'Italia si dà". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa di fine anno a proposito della "rappresentanza" italiana nella prossima Commissione europea. Tra le "cose da fare" il lavoro è per "avere domani una Commissione e una politica che sappia essere più forte negli scenari di crisi, più efficace, più determinata nel perseguimento di una sua agenda strategica".


Giorgia Meloni afferma di stare lavorando "già da tempo a un piano di borse di studio per studenti meritevoli" che "non hanno condizioni di reddito adeguate". Il presidente del Consiglio ha inoltre auspicato che tale progetto sia realizzato in tempi brevi.


Per i primi sei mesi del 2024, tra gli obiettivi del governo c'è "la messa a terra del nuovo Pnrr che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane".



"Penso che qualcuno in questa nazione abbia pensato di poter dare le carte in alcuni casi, ma penso che in uno Stato normale non debbano esserci questi condizionamenti", ha affermato Giorgia Meloni. "Vedo attacchi, vedo anche chi pensa che mi possa spaventare se vedo certe cose, ma non sono una che si spaventa e preferisco allora andare a casa. Hanno a che fare con la persona sbagliata: con me non si indirizzano le scelte. Le faccio io, perché io sono quella che si assume la responsabilità".



"Sul tema della commissione algoritmi credo si sappia che non è stata una mia iniziativa e ho detto tendenzialmente quello che pensavo ma al di là di questo, non ho nulla da dire nello specifico al professor Amato, sono rimasta francamente basita dalle dichiarazioni che riguardano la Corte costituzionale". Così il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa di fine anno. L'ex presidente del Consiglio ha attaccato il centrodestra per le sue derive autoritarie comparandolo a Polonia e Ungheria e accusandolo di essere nemico anche della Consulta.


Per la Rai, che qualcuno definisce 'TeleMeloni', "stiamo riequilibrando un problema che c'è stato negli anni, che io ho pagato molto. Ricordo le edizioni del Tg in cui la presenza di Fdi al 4% veniva coperta nelle edizioni notturne, nelle edizioni principali era allo 0 virgola e nessuno ha detto una parola". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di fine anno.



"Chi mi conosce sa bene cosa io pensi di questioni che riguardano affaristi e compagnia cantante, non sono mai stata particolarmente comprensiva, mi pare che con questo governo affaristi, lobbisti e compagnia cantante non stiano passando un bel momento e non escludo che diversi degli attacchi che ci arrivano siano figli di questa dinamica". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa alla Camera.


"Nella Nadef abbiamo previsto 20 miliardi di privatizzazioni nel triennio 2024-26. No regali miliardari a fortunati imprenditori ben inseriti, non è questa la mia idea delle privatizzazioni". Giorgia Meloni ha replicato così alla domanda del giornalista del Sole24Ore sulla possibile vendita di "un'ulteriore tranche di Poste, Ferrovie". "Le privatizzazioni avverranno in tutti quei settori dove non è necessaria la presenza dello Stato - ha quindi spiegato -. Nelle privatizzazione il governo intende muoversi con una riduzione delle quote in partecipate che non riduce il controllo pubblico, come Poste, oppure con l'entrata di privati con quote minoritarie, come in Ferrovie. Ovviamente sono passaggi complessi e la tempistica non dipende solo da me". "Abbiamo dato un segnale con Mps - ha aggiunto - con la nostra iniziativa parte delle risorse sono rientrate, abbiamo dato un bel segnale. Lo Stato deve controllare ciò che è strategico ma ciò comporta aprirsi anche al mercato".  


"L'Autonomia si tiene con il premierato, perfettamente. Oggi ci sono presidenti di Regione eletti direttamente che hanno una forza sbilanciata rispetto al premier. Ripristinare questo equilibrio è importante". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa di fine anno. "Non credo nelle sperequazioni fra nord e sud, l'Autonomia non è togliere a una regione per dare a un'altra, ma stabilisce il principio che se tu gestisci bene le tue risorse lo Stato può valutare di darti anche altre competenze. Credo che questo possa essere un volano anche per il Mezzogiorno, non mi stupisce che a schierarsi contro l'autonomia siano quelli che spendono peggio i fondi Ue".


Per il premier Giorgia Meloni il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, "non deve riferire in aula sul caso appalti Anas", che coinvolge il figlio di Denis Verdini, Tommaso. Salvini nelle carte della Procura infatti "non è chiamato in causa". "Penso che sulla questione bisogna attendere il lavoro della magistratura, gli sviluppi, se necesario commentare quelli e non i teoremi. Da quello che ho letto le intercettazioni fanno riferimento al precedente governo", ha aggiunto.


"Pozzolo ha un porto d'armi per difesa personale, il parlamentare Pozzolo girava con un'arma a Capodanno, presumo che chi ha un porto d'armi abbia un'arma con sé. La questione non è questa, la questione è che chiunque abbia un'arma deve custodirla con serietà e responsabilità". Così il premier Giorgia Meloni è intervenuto sul caso Pozzolo. "In ogni caso qualcuno non è stato responsabile, questa è la ragione per la quale chiederò che Pozzolo venga deferito in commissione garanzia probiviri e venga sospeso da Fratelli d'Italia", ha aggiunto.


"Non vedo in cosa l'elezione diretta del capo del governo significhi togliere potere al Capo dello Stato e visto che noi abbiamo scelto non toccare i poteri del Capo dello Stato. Si crea secondo me un equilibruio che è un buon equilibrio, si rafforza la stabilità dei governi". Lo ha dichiarato  il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa, a proposito della riforma del premierato. "Questo non è un referendum sul governo o su Giorgia Meloni, ma su cosa deve accadere dopo", ha aggiunto.


"Con il ministro Piantedosi abbiamo lavorato per mettere in sicurezza le comunità ebraiche e forse la cosa più intelligente da fare è far conoscere cosa sia Israele, quando ero ministro della gioventù avevamo attivato il servizio civile in Israele, cosa che ora ovviamente non si può fare. Ma è importante far conoscere Israele che è una realtà molto spesso vittima di stereotipi e forse aiutare i più giovani a conoscere la realtà può servire ad abbattere culturalmente il fenomeno tragico dell' antisemitismo". Lo ha sottolineato il premier Giorgia Meloni, nel corso dell'incontro con la stampa.


"Il prefetto Pecoraro si è dimesso per ragioni personali, siamo in procinto di nominare Pasquale Angelosanto che è stato capo del Ros, una persona molto autorevole, a occuparsi di questa materia". Lo ha detto la presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di fine anno, parlando del ruolo di Coordinatore nazionale per la lotta contro l'antisemitismo.


Sul tema riguardante le concessioni balneari "il governo ha fatto la mappatura delle nostre coste per vedere se esiste il principio della scarsità del bene, curiosamente da quando è entrata in vigore la Bolkestein nessuno lo aveva fatto, e noi abbiamo fatto un lavoro serio. L'obiettivo del governo è una norma di riordino per rimettere ordine alla giungla dei pronunciamenti attraverso un confronto con la Commissione Ue per evitare la procedura di infrazione e dare certezze agli operatori. Sarà oggetto del lavoro delle prossime settimane". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni, nel corso della conferenza organizzata alla Camera dei deputati con la stampa parlamentare.


"Uno dei messaggi che abbiamo dato è che non c'è un governo ostile alla produzione, anzi. Serve uno Stato che controlla ma non oppressivo, che si mette al fianco di chi produce. Non è sempre stato così, a volte è sembrato ostile o forte coi deboli e debole coi forti. Credo che questo segnale sia arrivato". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa di fine anno.


"Questo è un tema, la stratificazione di problemi che abbiamo che vanno dalla questione delle lungaggini burocratiche ai tempi della giustizia. L'Italia è una nazione in cui molti investirebbero se avessimo maggiori certezze. Penso che queste siano due riforme che servono, la riforma della burocrazia e della giustizia e le considero due delle mie priorità per il prossimo anno". Lo ha affermato Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di fine anno.


"Ho letto con grande attenzione la lettera di Mattarella" e per quanto riguarda il "rinnovo delle concessioni degli ambulanti" un "intervento si è reso necessario per uniformare il trattamento che alcuni beneficiari avevano avuto col rinnovo di 12 anni che era stato disposto nel 2020 con altri che invece non ne avevano potuto beneficiare, creando quindi delle disparità. L'appello del presidente della Repubblica non rimarà inascoltato, occorrerà valutare con gli altri partiti di maggioranza l'opportunita' di ulteriori interventi chiarificatori sulla materia". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza organizzata alla Camera dei deputati con la stampa parlamentare.


"C'è un solo modo per risolvere il problema: lavorare a monte", ha spiegato la Meloni, sempre parlando di migranti. Per questo "abbiamo introdotto il tema Piano Mattei, e al G7 un altro focus sarà sull'Africa", con la quale bisogna creare "rapporti strategici, non predatori, difendendo il diritto a non emigrare. E si fa con investimenti e strategia", ha concluso.


"Le regole del nuovo patto di immigrazione e asilo sono migliori di quelle precedenti, ed è il motivo per cui l'ho sostenuto pur non essendo la mia priorità, perché c'è un meccanismo serio che impegna gli altri Paesi a un lavoro di redistribuzione" dei migranti e quindi "per noi è un meccanismo di garanzia", ma quel patto "non è la soluzione: non risolveremo mai problema se lo affrontiamo solo su come gestire i migranti una volta arrivati in Europa". Lo ha sottolineato il capo del governo Meloni parlando di migranti. Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nel corso della conferenza organizzata alla Camera dei deputati con la stampa parlamentare.


"Io confido che lungo questo anno si posa essere ragionevoli e immaginare una diminuzione dei tassi di interesse, che libererebbe diverse risorse che abbiamo da pagare sul debito pubblico". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di fine anno.


"Non ho ancora deciso se candidarmi alle Europee, ma devo capire se una mia eventuale candidatura toglierebbe tempo al mio lavoro dal presidente del consiglio. Perché penso che sia una decisione che va presa insieme agli altri leader della maggioranza". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in conferenza stampa di fine anno.


Il premier è intervenuto poi sul caso Degni, spiegando: "Ritengo che non spetti a me dire cosa dovrebbe accadere, ma spetta a me fare una valutazione sulla gravità dell'accaduto, dal punto di vista politico. Quello che considero più grave non è il fatto in sé, che lo sarebbe, perché avere un magistrato della Corte dei Conti che spera che l'Italia vada in esercizio provvisorio un po' di preoccupazione la mette. La cosa più grave è però la sfrontatezza con cui questo giudice ritiene che sia normale farlo, l'altra cosa che mi ha colpito molto è che non ci sia stato nessuno a sinistra che abbia detto qualcosa. Paolo Gentiloni, che lo ha nominato, Elly Schlein, nessuno ha detto una parola. Perché se chi ha nominato questo giudice dicesse qualcosa ammetterebbe che è normale che chi ha cariche che dovrebbero essere super partes possa fare militanza politica. A questo chiedo una risposta a Schlein e Gentiloni". 


"Se la domanda è aumenta le tasse o taglia la spesa pubblica, tra le due preferisco tagliare la spesa pubblica e penso si possa fare un lavoro ancora più preciso". Lo ha detto il premier Giorgia Meloni in conferenza stampa. "Il mio obiettivo è confermare le misure che abbiamo portato avanti, se riesco addiritutta a migliorarle, lo valuteremo nel corso dell'anno", ha aggiunto. "Io non sono per aumentare le tasse, quest'anno le ho diminuite tagliando la spesa pubblica". "Non sappiamo quali saranno gli sviluppi dell'economia quest'anno, la crescita stimata comunque - è un dato buono - è superiore alla media Ue".


Il capo del governo ha poi replicato alle domande della stampa sulle banche: "Sugli extraprofitti ho sentito dire un po' di tutto. Mi fa un po' sorridere che i primi a criticare il primo governo che ha avuto coraggio di fare tassazione sulle banche siano quelli che quando erano al governo hanno preferito fare regali miliardari agli istituti. Vale per il Pd, vale per M5s - cintura nera di aiuti alle banche". "Noi - ha ricordato - abbiamo applicato una tassa su quello che consideriamo un margine ingiusto. Non c'era un intento punitivo, c'è stata una differenza tra i tassi su mutui e i tassi sui depositi e i conti correnti. La tassa è lì, nessuno ha tolto questa tassa, c'è. Quello che è cambiato è stata l'aggiunta della possibilità - in alternativa al versamento immediato - di accantonare un importo pari almeno a 2,5 volte l'ammontare della tassazione in una riserva non distribuibile. Vuol dire che quei soldi non possono andare ai compensi dei manager o ai dividendi degli azionisti. Questo comporta che aumentando le riserve aumenterà anche il credito che può essere erogato ai cittadini".


"Mi impegno volentieri a un confronto con Schlein. Credo sia normale, giusto che il presidente del consiglio dei ministri si confronti con il leader dell'opposizione prima della campagna elettorale per le elezioni europee. Non mi sono mai sottrata non lo farò stavolta". Lo ha affermato il presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di fine anno.


"L'intelletto rischia di essere sostituito" perché "l'impatto dell'intelligenza artificiale riguarda anche lavori di alto profilo. Rischiamo un impatto devastante in cui vedremo sempre meno persone necessarie. Non so dirle se siamo ancora in tempo", è un tema "che mi preoccupa molto ma noi organizzeremo un focus sull'IA al G7 e prima ancora voglio fare un'iniziativa specifica sul tema dell'impatto dell'IA sul lavoro". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della conferenza stampa di fine anno.


"In Ue non temo isolamenti. Noi dobbiamo essere più consapevoli del nostro ruolo perché l'Italia non ha minori diritti di quelli che hanno le altre nazioni. Per nessuno si dice 'la pagherai' e nessuno lo dice in Europa e penso che noi dobbiamo essere più consapevoli". Lo ha dichiarato il premier Giorgia Meloni, nel corso dell'incontro con la stampa rispondendo a una domanda sul rischio di isolamento in Unione europea.


"Il Mes è dal mio punto di vista obsoleto, il Parlamento non lo ha ratificato perché non c'era una maggioranza per poterlo fare, non c'è mai stata". Così Giorgia Meloni ha replicato in conferenza stampa. "La mancata modifica del Mes, può essere un'occasione per trasformare questo strumento in uno strumento superiore. Il Mes ha delle problematicità - ha aggiunto -. E i mercati lo sanno, nessuno lo ha usato".


"Non sarei disposta a fare una maggioranza stabile in Parlamento con la sinistra", un "ragionamento diverso" è il sostegno: "quando si forma la nuova commissione" dove "quando si fa un accordo e "ciascuno nomina un commissario poi i partiti di governo" tendono a votare a favore dell'accordo. Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa di fine anno, ricordando che anche nel caso di Ursula von der Leyen la commissione è stata votata anche da partiti come il Pis polacco che poi "non hanno mai fatto parte della sua maggioranza".


Il presidente del Consiglio ha replicato alle parole del presidente dell'Odg Bortoli spiegando, innanzitutto, che la cosiddetta legge bavaglio "non è un'iniziativa del governo ma del Parlamento". Giorgia Meloni ha poi spiegato che si tratta invece di "una norma equilibrata". "L'emendamento riporta l'articolo 114 del codice di procedura penale al suo perimetro originario - ha detto -. La riforma Orlando fece un'eccezione consentendo la pubblicazione delle intercettazioni. Qui non si toglie il diritto del giornalista a informare io non ci vedo un bavaglio a meno che non si dica che la stampa sia stata imbavagliata fino al 2017. A me pare un'iniziativa valida, forse non l'avrei presa, io non l'ho fatto, ma mi pare una norma di equilibrio tra il diritto di informare e il diritto alla difesa del cittadino".


"Sara' un anno molto complesso per tutti, un anno che vede molte scadenze importanti, penso alla presidenza italiana del G7, per la quale siamo tutti molto impegnati". Dalla stampa "non mi aspetto sconti" e "devo "scusarmi perché la conferenza stampa è stata rimandata due volte per motivi di salute, non c'era alcun intendimento di scappare dalle domande". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni aprendo la conferenza stampa di fine anno, rinviata ad oggi per motivi di salute della premier.


"Con l'avvento dell'Intelligenza artificiale, l'Italia deve scegliere se accettare di essere tagliata definitivamente fuori dal grande mercato internazionale della cultura e dell'informazione, occorre un'alleanza di tutti i soggetti: Governo, Parlamento, autorita' regolatorie, editori, nuove professionalita', giornalisti". Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, in apertura della conferenza stampa di fine anno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. "Dobbiamo adottare una seria autoregolamentazione - ha proseguito -, a partire dalla trasparenza in materia di Intelligenza artificiale".


"In questa sala ci sono alcuni banchi vuoti: la Fnsi ha inteso disertare per protesta la conferenza. Una protesta che nella sostanza condivido. Ci allarma l'approvazione di un emendamento che rischia di far calare il sipario sull'informazione in materia giudiziaria". Lo ha detto il presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Carlo Bartoli, in apertura della conferenza stampa di fine anno. "Chiediamo di ripensare a fondo la riforma della diffamazione in discussione al Senato - ha proseguito -; una proposta che non disincentiva in maniera seria le liti temerarie e comprime invece il diritto dei cittadini a un'informazione libera".

Ti potrebbe interessare

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri